'Panorama' incorona la Calabria: "Arte, gastronomia e cultura. Cosi rinasce una Regione"

La Calabria che impiega, non tace, si ribella e ri

La Calabria che impiega, non tace, si ribella e rinasce. Attraverso un approfondimento accurato, dalle varie sfaccettature, ‘Panorama.it’ ritrae una terra che ha fame di riscatto, voglia di esaltare le proprie meraviglie. Splendori che non sono soltanto legati ai paesaggi, scenari incantevoli e spesso poco conosciuti, ma anche alla gastronomia, all’arte, alla cultura e alla meccanica.

Gli americani sono stati i primi ad accorgersene. È stata per questa ragione che il New York Times, a gennaio di quest’anno, ha scelto proprio la Calabria tra le 52 mete imperdibili del 2017 inserendola nella lista compilata dalla giornalista Danielle Pergament, una sorta di baedeker che non segnala luoghi dalle grandi speranze ma seleziona spazi di documentato valore.

Di sicuro è la gastronomia che sta facendo la fortuna della Calabria, una sorta di apripista, ‘grimaldello’ per scoprire successivamente un mondo di bellezze slegate dalle prelibatezze culinarie.

Panorama fa l’esempio del reggino Fabio Mollo, regista che con il suo film Il Padre d’Italia riempie le sale d’essai dove ancora il buon cinema è protetto. L’opera di Mollo, uscita nelle sale il 9 marzo, con Isabella Ragonese e Luca Marinelli, viene definita ‘la migliore gravidanza cinematografica di questi mesi perché sterile di retorica ma feconda di suggestioni’.

“La Calabria ha una generazione di ventenni che è rimasta e non è scappata. È quella che manifesta a Locri contro le mafie, ma anche quella che riempie le vie di Reggio in occasione dei Gay Pride. La verità -racconta Mollo- è che la Calabria ha sempre avuto una robusta corda civile. La povertà, anche di mezzi, ha reso impossibile raccontarla come merita. Eppure ci sta provando”.

Dal cinema alla meccanica, Panorama cita le ex officine Omeca dalla Ansaldo, un patrimonio di precisione che occupa 500 dipendenti. A Reggio Calabria sono state così realizzate (e da poco consegnate) 17 carrozze della metropolitana di Taipei.

Rimanendo in tema di meccanica, viene evidenziato quanto di buono viene fatto a Gioia Tauro, dall’imprenditore Antonino De Masi. Dalla sua azienda, la DemTech, è nata “Safety Cell”, un guscio protettivo, una gabbia che permette, in caso di sismi, di proteggere alcuni spazi degli edifici.

“Ho lottato contro il mondo intero. Dal 1990 ricevo minacce dalla ‘ndrangheta. L’ultimo avvertimento mi è arrivato il 12 luglio scorso. Per proteggere i miei figli ho dovuto mandarli via. In Calabria sono rimasto io in compagnia della scorta. Per vederli ogni fine settimana faccio il pendolare”, spiega De Masi, proprietario di un’azienda che dà lavoro a 150 dipendenti.

Si torna alla cultura e all’arte, con la bellezza dei Bronzi di Riace che non passa inosservata. Panorama.it ricorda come la gestione condotta dal nuovo direttore Carmelo Malacrino abbia aumentato in modo considerevole l’afflusso al Museo Archeologico di Reggio Calabria.