Nasce il documentario "Kalavrìa. La terra dei greci di Calabria". Ecco come sostenere il progetto - VIDEO

di Federica Geria - Un progetto innovativo, un do

di Federica Geria – Un progetto innovativo, un documentario storico, artistico, culturale e linguistico, che si sta girando nell’Area Grecanica. Stiamo parlando di “Kalavrìa – La terra dei greci di Calabria“, video coinvolgente ed interessante che vuole trasmettere qualcosa di importante. Il messaggio? I greci sono ancora in Calabria!

“Potevo parlare a lungo, ma senza convincerli [gli abitanti di Palizzi] che non ero un agente politico mandato a spiare le miserie della terra, mascherando le intenzioni del nostro governo sotto il tenue velo di riprodurre paesaggi, di cui non vedono la novità, e che perciò non guardano con interesse.”

Kalavrìa viene introdotto con queste parole, quelle del paesaggista inglese Edward Lear (Palizzi, 3 agosto 1847. E. Lear, Diario di un viaggio a piedi, Laruffa, pag. 42) che in tempi antichi attraversò quella che oggi è definita Area Grecanica, ossia la parte meridionale della provincia di Reggio Calabria. Lo scrittore rimase fortemente colpito dalla bellezza che vide e riassunse in quella frase un aspetto cruciale del modo di vedere e concepire quanto ci sta attorno.

Da qui nasce l’idea di rivalutare e vedere con occhi nuovi quello che ormai è ritenuto monotono e risaputo, ovvero il fatto che i greci siano stati in Calabria, “e tengono stretta a loro la lingua greca per non perdere le radici culturali che costituiscono ancora oggi, dopo 2700 anni, il loro mondo: un mondo fatto di cultura, di montagne, di agricoltura, di pastorizia e di artigianato, un mondo ritenuto troppo lento dall’economia globale per essere aspettato e, quindi, abbandonato a se stesso”.

Il documentario Kalavrìa è realizzato da due giovani calabresi, legati alla loro terra e orgogliosi delle loro origini, nonostante la lontananza. Davide Carbone, regista e videomaker, formato a Cinecittà, che attualmente lavora a Milano. Freedom Pentimalli, linguista che ha studiato alla Sapienza e vive ad Atene dove si occupa di traduzione letteraria. Citiamo anche il contributo di Francesca Caruso come Graphic Designer.

“Siamo andati lì, tra la costa e le montagne più a sud della penisola italiana, non dove tutto finisce, ma dove tutto nacque. Abbiamo girato delle immagini bellissime con panorami mozzafiato, fatto delle interviste incontrando i greci di Calabria. Abbiamo cercato di descrivere l’atmosfera di un mondo quasi perduto, ma ancora vivo, testimoniando le vette culturali e artistiche raggiunte in quello sventurato lembo di terra. Stiamo girando un documentario, più nello specifico, stiamo creando un documento. Un mix di immagini, storie, tradizioni, musiche e percorsi capace di offrire la bellezza di un mondo intero racchiuso in un unico lavoro. Per raccontare l’Area Grecanica abbiamo deciso di attraversarla tutta in lungo e in largo, partendo dalla sua modernità sulla costa fino alle cime della sua tradizione montana, respirando l’atmosfera suggestiva della vallata della fiumara Amendolea, arteria ancora pulsante di grecità: dalle vie di Roghudi Vecchio, con le storie di cui furono teatro, alle perle architettoniche di Bova Superiore”.

Un progetto a cui si lavora da circa due anni e che questa estate, assicurano, verrà terminato. Ma per completare il tutto ed ottenere un risultato di qualità servirebbe un aiuto economico “così da far confluire questa esperienza creativa nel più ampio lavoro fatto dalle associazioni, dagli storici, dai linguisti, dagli artisti e dai poeti che sono la vera speranza per il futuro della lingua greca di Calabria”.

Viene perciò avviata una raccolta fondi a sostegno di Kalavrìa: “Il minimo gesto farà comunque la differenza, dato che abbiamo da spendere tante energie che, grazie al vostro contributo, saranno destinate a dare voce a chi oggi rischia di non averne mai più! Il nome di ogni donatore, inoltre, verrà citato nei titoli di coda: non possiamo infatti che essere riconoscenti verso chi sente il dovere di contribuire alla valorizzazione di questo patrimonio culturale! Grazie”.

Invitiamo tutti a sostenere il progetto di due giovani calabresi che non si arrendono e che vogliono mostrare al mondo una terra che merita una rivalutazione totale, a livello storico-culturale e turistico. Una terra che affonda le sue radici nella storia e che ha bisogno di essere raccontata. Una terra che nasconde ancora tratti dell’antica Grecia e che accoglie una lingua ancora viva che, nonostante la veneranda età, cerca in tutti i modi di non sparire. Una terra magica, la Calabria.

SOSTIENI IL PROGETTO: https://www.produzionidalbasso.com/project/kalavria/

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