Museo della Lingua Greco Calabra, successo per il libro 'Suono di famiglia'

Entusiasmante serata quella trascorsa ieri sera al

Entusiasmante serata quella trascorsa ieri sera al Museo della Lingua Greco Calabra “G. Rohlfs” a Bova (RC) in occasione della presentazione del volume “Suono di famiglia. Memoria e musica in un paese della Calabria grecanica” di Antonello Ricci, docente di demoetnoantropologia all’Università degli Studi la “Sapienza” di Roma e di Mimmo Morello, giovane musicista o polistrumentista, originario di Palizzi, piccolo paese dell’area grecanica, sul versante ionico dell’Aspromonte.

Un parterre di relatori d’eccellenza, è stato accolto dai saluti in grecanico del Sindaco di Bova, Santo Casile, che ha aperto l’evento nella sala lettura della biblioteca “Franco Mosino”, sotto lo sguardo curioso dei volti realizzati, con manufatti della cultura contadina, dall’artista Roberto Lucifero in occasione del nuovo allestimento dello spazio bibliotecario, dedicata allo storico e linguista reggino, scomparso nel 2015.

Un incontro culturale finalizzato non solo a promuovere il lodevole lavoro editoriale di etnomusicologia e di antropologia visiva, incentrato sui modi di trasmissione e d’apprendimento dei patrimoni sonori di cui sono custodi la famiglia palizzese di Mimmo Morello (1980), a cui va certamente il merito di aver entusiasmato il pubblico con la sua sola stessa presenza.

L’incontro si è infatti spontaneamente trasformato in un momento di approfondimento sulle strategie di conservazione e valorizzazione dei beni culturali immateriali dell’Area Grecanica, un patrimonio orale che attende oramai da tempo una più esaustiva esamina scientifica a fronte delle continue e inevitabili trasformazioni dettate dalla contemporaneità.

Questi i temi ribaditi da  Roberta Filocamo, funzionario responsabile del settore demoetnoantropologico della Soprintendenza Archeologia, belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di RC e la provincia di VV e da Roberta Tucci, già responsabile presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – Mibac- ,  e ben nota nel mondo beni demoetnoantropologici per essere stata promotrice ed ideatrice di un eccezionale lavoro  di adeguamento catalografico di questa specifica tipologia di beni culturali.

Una introduzione puntuale, quella della Filocamo e della Tucci, all’illustrazione offerta dallo stesso professore Ricci sulla metodologia di ricerca applicata al panorama sonoro della genealogia della famiglia Morello, contenitore di memorie senza fondo. Appassionante, come sempre, l’intervento del Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, il cui operato, in questi anni, è stato sempre segnato da una costante attenzione alla valorizzazione della cultura agro-pastorale che caratterizza ancora oggi le comunità della grande montagna calabrese.

Il presidente Bombino ha di seguito ringraziato personalmente il curatore e moderatore dell’evento, Pasquale Faenza, per il suo costante impegno nelle azioni di tutela e fruizione del patrimonio culturale dei Greci di Calabria, concretizzatosi in più occasioni in interessanti progetti culturali promossi grazie al sostegno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, non ultimo la realizzazione dello stesso Museo della Lingua Greco Calabra “G. Rohlfs”, unica vera realtà museografica nell’area grecanica.

A chiudere la serata la musica di Mimmo Morello, il quale in compagnia del figlio, di soli sei anni, ha raccontato della sua formazione musicale, impartita dal nonno mediante una metodologia di ludo-didattico, di estrema attualità nonostante fosse radicata nell’antica fucina della cultura tradizionale.

Un momento denso di significato, che ha regalato al pubblico più di una riflessione sull’impellente necessità di tutelare la cultura sonora dei Greci di Calabria, nel suo essere non solo lingua, ritmo e melodia ma anche gesto, danza, forma di espressione dell’identità grecanica, che si è del resto chiaramente palesata nei canti in greco calabro di Danilo Brancati accompagnati dall’arcaico suono della “cerameddha” di Mimmo Morrello.

Oltre a coinvolgere direttamente gli spettatori l’incontro, organizzato anche grazie l’apporto del Gal Area Grecanica, ha trovato il plauso dell’assessore alle minoranze linguistiche del Comune di Reggio Calabria, l’architetto Lucia Anita Nucera, la quale ha concordato con i curatori del volume “Suono di famiglia. Memoria e musica in un paese della Calabria grecanica” una imminente presentazione anche presso la Città Metropolitana di Reggio Calabria.