Molinaro: controllare il fiume di "latte equivalente" che arriva in Calabria

Ancora una volta le industrie del latte contravven

Ancora una volta le industrie del latte contravvenendo al rispetto della Legge 91/2015, che prevede l’obbligo di contratti scritti della durata minima di 12 mesi, praticano modifiche unilaterali al ribasso del prezzo del latte alla stalla o di riduzione delle quantità richieste rispetto agli accordi presi.

Le modifiche vanno contro una situazione di mercato che invece offre segnali positivi a partire dalle quotazioni dei formaggi con particolare riferimento alle produzioni DOP, al burro accompagnati da un aumento degli acquisti delle famiglie e dalla crescita dell’export.

E’ la conferma – sostiene Coldiretti – di una forte speculazione a danno dei consumatori ed allevatori. “Sono – aggiunge Molinaro – milioni i litri di “latte equivalenti” tra cisterne con latte, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina per essere imbustati o trasformati da tantissimi caseifici e diventare magicamente mozzarelle, formaggi, latte e prodotti tipici magicamente italiani all’insaputa dei consumatori”.

Si tratta allora – spiega la Coldiretti – di contrastare una pratica messa in campo dall’industria casearia ( che ricordiamo, per buona parte in mano alle multinazionali che di italiano hanno solo il nome) che, si è riverberato anche sui produttori calabresi. Infatti, la contrattazione sul latte regionale è, per gran parte, legata a quella nazionale e la mancata osservanza delle regole non può che avere una ricaduta negativa anche a livello locale.

Ad esempio la pratica fuori legge ma ancora in uso di stipulare intese verbali e di durata inferiore ai 12 mesi per la quale si chiede l’intervento degli organismi di controllo a partire dal Ministero delle Politiche Agricole insieme all’attivazione di tutte le contromisure legali disponibili in caso di necessità, comporterà una fluttuazione al ribasso dei prezzi del latte alla stalla destinata a colpire soprattutto il latte di alta qualità.

“Assistiamo nella nostra regione – conclude Molinaro   – ad un fiume di latte e cagliate che stanno invadendo la Calabria. Se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole somma di circa 750mila ql.! Più della produzione regionale. Serve intensificare i controlli e smantellare questa rete di contraffattori ed imbroglioni che mettono a rischio di chiusura le stalle e la salute dei consumatori”.