«Il miracolo di una lingua risalente alla Magna Grecia»: la scuola estiva di Greco di Calabria - FOTO

di Federica Campolo - Anche quest'anno il Centro "

di Federica Campolo – Anche quest’anno il Centro “P. Valerio Rempicci” di Condofuri ha ospitato la “TO DOMADI GREKO 2017- Kalocerinì Skola stin Kalavrìa ton Greko”, la Summer School di greco di Calabria giunta ormai alla sua terza edizione. Organizzata dall’Associazione Culturale Ellenofona Jalò Tu Vua da sempre impegnata nella tutela e valorizzazione della cultura grecanica, la settimana intensiva di lezioni nasce con l’obiettivo di promuovere la lingua dei Greci di Calabria, mantenendola viva all’interno di una “giovanecomunità di parlanti, anno dopo anno sempre più in via di espansione. Il corso, rivolto tanto a chi si avvicina alla lingua per la prima volta, quanto a chi ha già competenze linguistiche, è stato strutturato in tre livelli (base, intermedio e avanzato) e, alla luce dei positivi riscontri ottenuti nelle edizioni precedenti, da quest’anno ha introdotto una sezione interamente dedicata ai bambini. «I greci di Calabria sono minoranza linguistica ma maggioranza culturale» dichiara il presidente Jalò Tu Vua, dott. Tito Squillaci, citando le parole del prof. Domenico Minuto. La lingua greca non riveste oggi un’effettiva funzione comunicativa, trattandosi di una lingua minoritaria ormai in via d’estinzione, ma conoscerla e parlarla rappresenta una scelta consapevole di “militanza”, capace di conferire impulso decisivo alle tendenze culturali future. «L’obiettivo è quello di avviare una vera e propria rivitalizzazione linguistica» dichiara Maria Olimpia Squillaci, studiosa e parlante nativa di greco di Calabria. Particolarmente insidioso è infatti il dibattito attorno alla questione linguistica: può un idioma di origini antichissime, appartenente al mondo dei pastori dell’Aspromonte, diventare fruibile da una comunità di parlanti che manifesta tutte le esigenze comunicative poste dalla società 2.0 e dal mondo globalizzato? «La risposta è molto semplice- continua la linguista con una citazione di John Robb- ed è che si tratta di una questione molto complessa».
Numerose sono state le attività proposte all’interno della programmazione: al termine di ogni lezione infatti è stata prevista una relazione propedeutica all’ escursione pomeridiana. Gli esperti intervenuti hanno affrontato diverse tematiche, evidenziando i vari nodi problematici relativi ai monumenti oggetto d’interesse o ai siti meta delle escursioni in programma. Dall’incantevole borgo di Bova ai lunghi sentieri di Pietra Cappa di Natile, agli scorci caratteristici di Gallicianò, fin’anche al castello di San Niceto di Motta San Giovanni. In programma anche un corso di danza tradizionale, una visita al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e un pellegrinaggio al Santuario di Polsi. Di straordinario valore linguistico, culturale ed umano è stato l’incontro con i parlanti, anziani originari di diversi centri in cui ancora è parlata la lingua, che hanno intrattenuto gli apprendenti neoparlanti con monologhi, canti, poesie e conversazioni improvvisate: accorato l’appello a mantenere viva la lingua, la memoria, l’identità.
Il corso intensivo di greco di Calabria non si esaurisce al termine della scuola estiva ma consegna ai suoi partecipanti una vera e propria missione, una sfida culturale che deve tradursi in uno stile di vita, un modo di pensare e di relazionarsi con il prossimo. Alle giovani generazioni il compito di mantener vivo e far fruttare un albero dalle nobili e antichissime radici che, come scriveva Filippo Condemi nella sua Grammatica Grecanica, ha assistito al «miracolo di una lingua risalente alla Magna Grecia e che persiste ancora alle soglie del Terzo Millennio».