Mesto: ‘Ricordi bellissimi. Dopo l'era Foti non ho più seguito la Reggina’

di Michele Favano - Cresciuto nel settore giovanil

di Michele Favano – Cresciuto nel settore giovanile della Reggina, con la maglia amaranto ha giocato ben 138 partite, segnando una sola rete. Il suo esordio in serie B a 17 anni, quello nella massima serie il 27 ottobre del 2002. L’anno indimenticabile quello del meno undici con Walter Mazzarri in panchina, tecnico che in una fase successiva della sua carriera ritrova al Napoli.

Giandomenico Mesto, è tra gli esterni più apprezzati di quel periodo e dopo la splendida cavalcata e la salvezza ottenuta con la Reggina, si trasferisce all’Udinese, poi i quattro anni al Genoa, prima di passare, come detto, alla società partenopea. Fuori dai programmi tecnici degli azzurri, dopo tre stagioni il trasferimento in Grecia al Panathinaikos, ultima squadra con la quale ha calcato un rettangolo di gioco.

Oggi Giandomenico Mesto ha deciso di staccare, un periodo di riflessione per programmare un futuro che non è così scontato debba vederlo protagonista ancora nel mondo del calcio. Il tempo libero gli consente di andare in giro per l’Italia a salutare amici di vecchia data, come i tanti conosciuti a Reggio Calabria.

Lo abbiamo incontrato al centro sportivo Reggio Village, una capatina alla Scuola Calcio per salutare Francesco Cozza, il suo capitano, la sua chioccia. Ne abbiamo approfittato per scambiare con lui qualche battuta: “Sono passati tanti anni, ma le amicizie ed i rapporti umani rimangono. Son venuto a trovare i miei amici, qui mi sento a casa. Indimenticabile l’annata del meno undici, non solo per Reggio Calabria ma per il calcio italiano, una vera e propria impresa, come tutti quegli anni in serie A consecutivamente.

Devo sempre ringraziare il presidente Foti per l’opportunità che mi ha dato, il direttore Gabriele Martino che è stato uno di quelli che ha sempre creduto in me e Franco Parisi la persona che da Monopoli mi ha portato nel settore giovanile della Reggina.

Napoli mi ha fatto conoscere il grande calcio, quello più internazionale, mi ha dato la possibilità di giocare le competizioni europee e lottare per posizioni di vertice in un campionato difficile come quello italiano.

La Reggina di oggi non la seguo, da quando è finita l’era Foti è scemato il mio interesse. Sicuramente guardando i risultati dei vari campionati, mi viene spontaneo dare un’occhiata alle gare delle squadre con le quali ho giocato.

Adesso ho deciso di prendere una pausa. Voglio capire bene e senza fretta cosa fare nell’immediato futuro. Intanto ne approfitto per salutare i tanti amici che ho in giro e questa è una cosa che faccio con molto piacere. Non guardo solo al mondo del calcio, lascio porte aperte a qualsiasi tipo di prospettiva”.