Lugano, la presentazione di "Intelligence e magistratura" di Mario Caligiuri

"È possibile superare le diffidenze 'storiche' fr

“È possibile superare le diffidenze ‘storiche’ fra intelligence e magistratura e trovare nuove strade di collaborazione per tutelare la sicurezza dei cittadini di fronte alle minacce della criminalità organizzata e del terrorismo?”.

Di questo in sintesi si discuterà giovedì 23 novembre a Lugano con inizio alle ore 18.30 presso L’ Hotel Dante Center, in Piazza Cioccaro 5, insieme a Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria; Andrea Pagani, sostituto Procuratore Generale del Ministero Pubblico; Pierluigi Pasi, già Ministero Pubblico della Confederazione Svizzera e Procuratore Capo Federale (2003-2015). Modera il dibattito Mattia Pacella, giornalista della RSI.

L’evento è organizzato dal Centro Studi SPACE in collaborazione con l’Associazione Amici delle Forze di Polizia Svizzere e Oltrefrontiera. I rapporti tra intelligence e magistratura, soprattutto in Italia, sono stati spesso conflittuali e al centro del dibattito politico. Il libro di Mario Caligiuri ‘Intelligence e Magistratura.

Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria’, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca, che verrà presentato durante l’incontro di Lugano, ripercorre con taglio divulgativo e accessibile a tutti, le tappe storiche di una relazione difficile che oggi si rende più che mai necessaria, di fronte alle minacce del terrorismo e della criminalità organizzata che frequentemente condividono obiettivi e strumenti.

Ecco che è allora soprattutto importante liberare l’intelligence -in Italia ma anche in Svizzera- dai pregiudizi comuni e iniziare a valutarla e sfruttarla per le sue potenzialità, che attraverso un approccio interdisciplinare di raccolta e valutazione delle informazioni, permette a politici, magistrati, ricercatori, imprenditori, giornalisti e laddove possibile, anche all’opinione pubblica, di comprendere le sfide reali cui sono sottoposte le nostre istituzioni e, in ultima analisi, la democrazia del XXI secolo.