Lorenzo Licitra ai microfoni di CityNow: "Ho sempre portato nei miei concerti all’estero la cultura del Sud"

di Beniamino Strani - Continua la presenza di ospi

di Beniamino Strani – Continua la presenza di ospiti del mondo della musica a Reggio Calabria, al centro commerciale ‘Porto Bolaro’, dove domenica 28 gennaio, Lorenzo Licitra si è presentato ai fan reggini.  L’artista, classe 1991, è reduce dall’ultima edizione di Xfactor, e uscendone vincitore,  racconta ai microfoni di Citynow la sua esperienza che gli ha permesso di realizzare il suo primo EP, contenente l’inedito ‘In the name of love’. Reggio è stata una tappa del firma-copie dell’album in cui ha potuto anche far conoscere più di se’:

Qual è stata la scintilla che ha fatto nascere la tua passione musicale?

Avevo 6 anni quando ho capito che la musica mi stuzzicava a tal punto da diventare una ragione di vita. Ho fatto un sacco di attività che mi hanno aiutato a crescere con la musica. Arrivato a un’età più decisiva in cui dovevo capire realmente chi ero, ho conciliato il lavoro alla mia passione”.

Quanto c’è nella tua espressione musicale delle tue radici siciliane?

“Sono molto legato alla Sicilia. Il mio primo album si intitola ‘La mia terra’. Ho sempre portato nei miei concerti all’estero la nostra cultura. Credo che debba far parte del proprio DNA”.

Parliamo dei tuoi riferimenti musicali.

“Vengo da un genere classico, per cui mi viene in mente Luciano Pavarotti e Andra Bocelli. Mi piace molto ascoltare musica italiana, e sto apprezzando la linea cantautorale emergente“.

Secondo te, quante garanzie di successo può avere in Italia la lirica, sotto chiave pop, come tu la proponi?

E’ una materia ancora nuova. Qualche espediente è stato realizzato attraverso l’iniziativa ‘Pavarotti & friends’. L’obiettivo non è solo abbracciare un pubblico più ampio, bensì quello più giovane”.

Qual è stato il primo cambiamento che hai avvertito all’indomani della vittoria di Xfactor?

“Ancora non mi capacitavo di cosa fosse successo, ma mi tranquillizzava l’idea del progetto che volevo realizzare”. 

Quali sono i lati positivi e negativi di scegliere il percorso-talent piuttosto che altre strade?

I talent ti permettono di affacciarti al mondo discografico in maniera diretta e di lavorare con dei professionisti. Forse l’unico lato negativo è aver dimostrato tanto in poco tempo e riuscire a mantenere costanti le aspettative che il pubblico si è creato. E ciò è impossibile perché un artista ha bisogno di un proprio tempo per creare e garantire un lavoro professionale“.

Il tuo inedito recita ‘In the name of love’. Quanto incide l’amore sulla tua musica e sulla tua vita?

Tantissimo. Citando il testo, qualsiasi cosa che si fa in nome dell’amore, testandolo sulla mia pelle, ha un sapore e senso più reale“.