Sport a occhi chiusi. L’atleta reggina Anna Barbaro: "quando nuoto mi sento libera" - FOTO

di Federica Geria - Anna è una persona normale co

di Federica GeriaAnna è una persona normale come tutte le altre, che vive la sua vita a pieno, e si divide tra lavoro, sport, università, famiglia e affetti più cari.

“Caratterialmente non mi saprei descrivere da sola, forse meglio che gli altri lo facciano per me. L’unica cosa che mi dicono tutti…è che ho la testa molto dura!”.

Esordisce così, ai microfono di CityNow, l’atleta reggina Anna Barbaro, che durante la sua vita ha dovuto affrontare una sfida particolare, la perdita della vista, senza mai però perdere la tenacia.

“All’inizio non ci volevo quasi credere, mi sono molto buttata giù, ma dopo un momento di sconforto ci sono state persone che mi sono state vicino, tra cui principalmente mio padre. I miei amici non vedenti inoltre hanno contribuito a farmi capire meglio questo nuovo mondo. Poi è subentrato anche la fede, il mio credere in Dio. Spesso mi sono anche arrabbiata con Lui, chiedendomi come fosse possibile che questa cosa fosse successa proprio a me. Ma ho cercato di non abbattermi e sono andata avanti. Ho sentito la vicinanza di Dio, nella vicinanza delle persone che mi amavano”.

Dopo un periodo di stop Anna ricerca la sua autonomia, avvicinandosi al nuoto.

“Ho sempre amato il mare, la mia passione era a livello nautico, ma non praticavo nuoto. La passione è nata quando entrando in acqua mi sono sentita libera, sentivo realmente delle sensazioni nuove, e anche se non vedevo, sembrava quasi che non fosse così. Posso nuotare senza farmi male, mi sento veramente libera. La sensazione è quella di essere felice, perchè non devi stare aggrappata a qualcuno. L’avvicinamento al nuoto è dovuto anche a mio padre. Questo sport è ormai una parte di me. Anna senza il nuoto, non sarebbe più Anna. E’ entrato nella mia quotidianità, nel mio modo di essere e di vivere. Nuotando mi sento rinata, una seconda volta”.

Ma questa non è l’unica attività sportiva in cui l’atleta Barbaro si è messa in gioco.

“Vado anche in bici, che per noi non vedenti diventa un tandem, con una persona avanti e una dietro. Inoltre faccio anche la corsa. La disciplina che sto praticando attualmente si chiama Triathlon, per noi con disabilità, paraTriathlon”.

Lo sport è in grado di superare dunque davvero tante barriere e a darcene conferma è proprio la nostra intervistata.

“Lo sport è molto importante, dovrebbe essere una priorità per chi soffre di disabilità, perché lo sport ti aiuta a guadagnare una parte della tua autonomia, ti dà fiducia e ti fa conoscere meglio il tuo corpo, aiutandoti a muoverti meglio. Per noi disabili è importante sia a livello fisico che mentale, perché ci fortifica. I benefici sono tanti anche dal punto di vista sociale, conosci molte persone che hanno le tue stesse passioni. Anche a livello mentale ti rende più forte, ti aiuta a volte a superare delle difficoltà, che pure la vita quotidiana ti pone davanti”.

I suoi successi sportivi sono numerosi, nel 2016 infatti guadagna vari premi: campionessa italiana di nuoto in acque libere Finp, campionessa italiana Fispes dei 400 mt e dei 1500mt, campionessa italiana di paraduathlon per due anni consecutivi, detentrice del circuito di paratriathlon.

“L’anno scorso ho partecipato al circuito paraTriathlon 2016…e l’ho vinto! Quello 2017 è già iniziato con la prima tappa che è stata a Milano, dove ho vinto il titolo italiano. Il paraTriathlon è composto da un circuito fatto di tante tappe, su queste ce ne sono tre più importanti, perché oltre a dare i punti per la classifica, danno anche il titolo di campione d’Italia. Il 23 aprile mi giocherò sia i punti, sia il titolo italiano. Il paraTriathlon è composto da nuoto, bici e corsa. Vengono fatti 800 mt di nuoto, 20 km di bici e 5 km di corsa, uno dietro l’altro!”.

L’atleta ha da poco avviato una raccolta fondi, destinata esclusivamente per sostenere le spese delle trasferte e del materiale tecnico.

“Ho avviato questa raccolta perché non ho uno sponsor, l’ho cercato e non ne ho trovati. Già l’anno scorso sono diventata lo sponsor di me stessa, sostenuta solo da qualche donazione di alcuni simpatizzati che ci hanno aiutato. Quest’anno mi son detta: Anna facciamo questa raccolta fondi! Ho scelto di rimanere a Reggio perché credo che la nostra città possa andare avanti. Ho deciso di fare la raccolta così che il mio sponsor sarebbero diventate tutte quelle persone che credono in me. Un pezzo di ogni persona che mi donerà qualcosa sarà con me in gara e se dovessi vincere, quella medaglia, sarà per ognuno di loro! La gente sta rispondendo molto positivamente, abbiamo quasi toccato i 1000 euro, in 10 giorni. Ogni giorno ricevo donazioni e messaggi da parte di persone che mi stimato e mi sostengono. Di ciò sono davvero contenta”.

Ma cosa direbbe Anna ad un’altra persona disabile che vorrebbe entrare a fare parte del vasto mondo dello sport?

“Beh le direi: vieni e prova…sicuramente ti divertirai! Le braccia della mia società sono sempre aperte a nuovi atleti disabili. Il nostro team è pronta ad accoglierti! Un ruolo importante nella mia carriera di atleta è stata la presenza di una persona che ha creduto sin dall’inizio in questo progetto che avevo deciso di intraprendere, cioè il mio allenatore Giuseppe Laface, che mi ha sempre supportato e continua a farlo ogni giorno!”.

Anna è un grande esempio di tenacia e determinazione, una donna che non si è arresa e che ha deciso di entrare nel mondo dello sport, grazie al quale ha vissuto una sorprendente rinascita. Perché lo sport è vita e contiene in sé una forza inspiegabile in grado di superare anche le più grandi barriere, fisiche e mentali.

Invitiamo tutti a sostenere la Barbaro nella sua raccolta fondi: un piccolo contributo per una grande causa! Siamo orgogliosi di avere un talento reggino così di spicco, a dimostrazione che la nostra terra è ricca di sorprese, di gente che non si arrende, e che sceglie di continuare a combattere qui, a Reggio Calabria.

CONTRUIBUISCI ALLA RACCOLTA: https://www.eppela.com/it/projects/13011-ad-occhi-chiusi-verso-il-paratriathlon-2017?t=rewards#rewards

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