L'artista calabrese Giovanni Longo a Parigi con "Museum not found" - FOTO

Dopo tre mesi di residenza a Parigi, presso gli at

Dopo tre mesi di residenza a Parigi, presso gli atelier di Montrouge, lo scorso 27 luglio è stato presentato il progetto dell’artista calabrese Giovanni Longo dal titolo “Museum not found“. La residenza artistica rientrava nell’ambito della Jeune Création Européenne, un programma di collaborazione e sostegno all’arte contemporanea tra diversi paesi europei.
Durante questi giorni di open studio è stato possibile approfondire il lavoro di Longo che, a seguito di una preliminare fase di studio, ha realizzato tre distinti interventi che indagano il mondo dell’immagine nei contesti museali.
“Faccio parte di una delle generazioni più connesse alla rete, una fascia d’età che più di altre individua la propria identità culturale attraverso il contenuto visivo evidenziandone spesso i limiti, ed è proprio quest’analisi della visione al centro del lavoro — spiega Longo — delle opere pensate per il progetto la principale è senza dubbio “Lit archive”, un archivio composto da circa 400 disegni, posti su alcuni tavoli luminosi, realizzati esaminando le strutture grafiche di altrettanti dipinti presenti nella collezione del Musée du Louvre. Nell’opera i singoli disegni vengono sovrapposti e, grazie alla trasparenza della carta utilizzata, linee di Ingres, Delacroix e Raffaello mutano in un dinamico e disordinato agglomerato, simile a uno scarabocchio, unendosi a quelle di autori meno noti spesso invisibili agli occhi del fruitore”.
Non solo le linee ma anche i colori hanno un ruolo nell’installazione. Nella visione di Longo, infatti, i quadri divengono grandi bandiere ammainate dalle colorate strisce orizzontali. Un simbolo d’insieme, una traccia fisica di conquista o semplicemente una distrazione dei popoli.
In mostra anche un video realizzato a Parigi che racconta la città vissuta nei momenti sbagliati. “Visitare certi luoghi della città nei giorni di chiusura mi ha portato a percepire quegli spazi in modo differente — racconta ancora Longo — è stato così possibile vedere La Défense, uno dei più grandi quartieri finanziari d’Europa, la domenica diventare una rilassante piscina pubblica o la Bibliothèque nationale de France un grande teatro dove esibirsi. A rendere ancor più straniante l’opera è la presenza in sottofondo della voce narrante di Italo Calvino, tratta da un’intervista dove racconta la Parigi degli anni ’70”.
Un lavoro dalle molteplici sfaccettature dove Giovanni Longo, ancora una volta attraverso i linguaggi, si riscopre alla ricerca di un’identità svincolata dai luoghi e dalle immagini. L’installazione sarà ancora visitabile presso gli atelier di Montrouge a Parigi fino al 6 agosto.

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