La Settima Arte incontra la terza creatura di Matt Groening: Disincanto

di Enzo Bollani - Mentre i Simpson raggiungono la

di Enzo Bollani – Mentre i Simpson raggiungono la trentesima edizione, dopo aver toccato ogni angolo del Pianeta, ogni continente, ogni tema scientifico e ideologico, dal Bosone di Higgs alle teorie di Stephen Hawkins, Matt Groening lancia la sua terza creatura: Disincanto.

Disponibile su Netflix, da venerdì 17 agosto 2018, Disincanto viene ambientata in un medioevo immaginifico, con molti riferimenti a pellicole esistenti e a temi trasversali, sempiterni, in un terreno neutrale rispetto all’ambientazione dei Simpsons e della meno fortunata, raffinatissima, ma non altrettanto POP, Futurama.

Disincanto di nome e di fatto, questo nuovo capolavoro di Groening analizza la mediocrità umana, con ironia, senza sarcasmo o moralismo, ma in modo forse troppo ricercato, lontano da noi. O meglio, lontano dalla massa. E questo è un difetto, per certi versi, perché nei Simpson c’è più identificazione e più comfort, più riconoscibilità, vuoi o non vuoi, anche perché ormai sono cult.

Anzi, lo sono stati fin da subito, anche in Italia, quando sbarcarono sull’allora Fininvest, mentre la Guerra del Golfo dava il triste benvenuto negli anni ’90, raggiungendo audience stellari, per la seconda serata di Italia 1. La Principessa Bean, protagonista di Disincanto, costretta dal padre a fare cose che non vorrebbe fare, ricorda lontanamente Daria, serie cult in onda su MTV Italia nel ’97/’98, in un contesto che riecheggia, volutamente, “Games of Thrones”.

Tuttavia, la Principessa Bean va più a fondo rispetto al sarcasmo di Daria. Il linguaggio è molto più maturo e l’opera rappresenta, sicuramente, il culmine di tutto ciò che Groening ci abbia potuto offrire fino ad oggi, in un trentennio. Cosa non da tutti. Come non è da tutti, e questo è fin troppo chiaro, capire il senso e il contenuto di un’opera così avanti. Dieci anni in anticipo.

Di certo, per cercare una linea di continuità con i Simpson, Matt Groening ha richiamato alle armi il suo storico collaboratore: Josh Weinstein. Basterà a raggiungere il cuore degli appassionati, o riuscirà ad andare oltre? Lo scopriremo solo durante questi primi 20 episodi.