La Reggina non piace? Neanche a Maurizi, ma c’è un perchè

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La Reggina non piace? Pazienza! Probabilmente è questo il commento molto sottovoce di mister Maurizi che, invece, da qualche tempo ha come unico obiettivo intanto il raggiungimento della salvezza, perché per il bel gioco ci sarà modo più avanti.

I numeri sono dalla sua parte, il ruolino di marcia vede gli amaranto con un punto in più rispetto a quel girone di andata che, seppur con tanti rischi, aveva comunque divertito i tifosi e fatto si che lo staff tecnico ne raccogliesse i consensi.

La Reggina sarà certamente meno attrezzata sul piano qualitativo, le cessioni del mercato di gennaio avevano messo in preventivo anche questo e quindi reso consapevole società ed allenatore di questo tipo di indebolimento, allo stesso tempo ha guadagnato in centimetri, robustezza ed esperienza. Agevolando così l’immediata interpretazione del nuovo modulo e rendendo la squadra adesso non insuperabile, ma quasi.

E su questo sono i numeri a parlare non le opinioni. Nelle ultime sei partite in cui gli amaranto risultano imbattuti, solo due sono le reti subìte e per giunta entrambe su palla inattiva, l’ultima a Cosenza per un calcio di rigore assai discutibile.

E’ stato lo stesso Maurizi ad ammettere che questo non è il suo tipo di calcio, ma dopo quel pauroso calo che aveva prodotto pessimi risultati e malumori interni, oggi diventa necessario ottimizzare il più possibile in fatto di punti, badando poco all’estetica, così come invece era stato fatto ad inizio stagione. Le imprecazioni e le polemiche non mancheranno per questo, ma si prenda comunque contezza del fatto che, eccetto qualcuna delle grandi, nessuno in questo campionato strappa applausi per il gioco praticato.