La leggenda dei "fudditti", i folletti della tradizione popolare reggina

Pare che soprattutto intorno agli anni '60 la città ne fosse piena

Oggi vi raccontiamo la leggenda legata ai folletti calabresi. Se si pensa ai folletti la prima località che viene in mente è di certo l’Irlanda. Una valida alternativa alla terra tipicamente conosciuta per le sue leggende è però la Calabria.

Tante sono le storie che si narrano a riguardo di questi misteriose folletti che per lungo tempo hanno popolato le nostre città. I “fudditti“, questo il nome con cui sono conosciuti nella tradizione reggina, erano delle creature piccole piccole, con un cappello rosso e molto vivaci che infestarono la città di Reggio Calabria più volte nel corso dei secoli.

Pare che soprattutto intorno agli anni ’60 la città ne fosse piena, tant’è che molti raccontano del loro incontro con il folletto, il quale aveva come insana abitudine quella di mettersi a cavalcioni dei dormienti schiacciandoli con un peso enorme rispetto alla statura.

Il “fuddettu” infatti è solito fare mille scherzi alla gente; dà scappellotti ai mariti burberi, e chiama brutte le donne. Quando vogliono prenderlo, fugge rapidamente; solo di notte e nel meriggio è possibile vederlo. Ha piccola statura, porta un berretto rosso come il suo mantello e non usa le scarpe.

La leggenda narra che chi ha la fortuna di prendergli il berretto, può chiedere qualsiasi cosa in cambio, facendo ben attenzione a non farsi ingannare.

Il folletto, inoltre, può mostrarsi nello stesso tempo a parecchie persone in luoghi diversi della casa, e segue la famiglia con la quale vive, se questa cambia abitazione. Una vera e propria persecuzione di cui tante famiglie reggine hanno sentito parlare e hanno tentato di liberarsi nel corso degli anni.

Il cappello del folletto reggino è con la punta, molto simile a quello di Pulcinella, ed ha circa sessanta centimetri di altezza. Numerose sono le testimonianze di chi ha sentito parlare dei folletti reggini da amici o lontani parenti e conoscenti. C’è la storia di chi è diventato ricco avendo chiesto una pentola colma d’oro al folletto dopo avergli rubato il cappello e chi ancora è stato truffato per non esser stato specifico.

C’è poi chi invece racconta di aver tentato in ogni modo di sbarazzarsi dei dispettosi folletti che tormentavano le sue notti, chi ha persino deciso di cambiar casa e ha visto i folletti far le valigie per seguirlo e infine chi, avendo paura, di poterli incontrare, cospargeva dello sterco nei dintorni della casa per non farli avvicinare.

La leggende dei “fuddetti” è certamente molto antica, ma viaggia di generazione in generazione, arrivando ad essere molto conosciuta anche in età moderna.