La diga sul Melito è del territorio e da questo deve prendere forza

Dalla convention che il Consorzio di Bonifica e Ir

Dalla convention che il Consorzio di Bonifica e Irrigazione Ionio Catanzarese ha tenuto lo scorso 4 aprile con la partecipazione di sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, organizzazioni agricole, sindacati, associazioni, categorie produttive, consorzi di bonifica, consorziati ,“prepotentemente” da tutti, era stato proposto che per il finanziamento e la realizzazione della diga sul fiume Melito ci fosse una espressione corale di tutto il territorio della provincia di Catanzaro: una delibera dei Consigli Comunali di tutti gli ottanta comuni che ribadisse l’indispensabilità di questa infrastruttura strategica che modifica totalmente il volto della Calabria centrale.“In questi giorni – riferisce Grazioso Manno Presidente dell’Ente Consortile – forti di questa volontà, abbiamo inviato ai sindaci una bozza di delibera da far discutere e adottare da parte della massima assise comunale, proprio a testimonianza della volontà delle popolazioni.

La diga, – ricorda – è ubicata a pochi minuti da Catanzaro, , ed a metà strada tra il mare e la montagna. E’una delle Dighe più grandi d’Europa e italiana in materiali sciolti. Ha un grande pregio quella di essere interconnessa con altri acquedotti e dighe. Permetterebbe una volta realizzata, l’irrigazione di 16mila ettari con circa 40 milioni di mc di acqua da destinare all’uso potabile al fine di sostituire gli attuali prelievi da falda, con tutti i benefici di natura ambientale. Si risolverebbero – continua – tutti i problemi potabili delle città di Catanzaro, Lamezia e di tutti i comuni del comprensorio. La conseguente realizzazione -organizzazione -gestione permetterebbe la creazione centinaia di posti di lavoro. Insomma un contributo fondamentale allo sviluppo dell’agricoltura, turismo, commercio e artigianato, di fonti energetiche rinnovabili con ulteriori possibilità occupazionali tutela della biodiversità e del paesaggio ad alto valore naturalistico inserita nel mosaico ambientale tipico del paesaggio silano.

Il completamento della Diga sul Fiume Melito – conferma Manno – è stata ed è una battaglia per l’affermazione della legalità; non realizzarla, significherebbe lasciare sventrato un territorio di circa 400 ettari compreso tra i Comuni di Gimigliano, Sorbo San Basile e Fossato Serralta, nonché aver buttato al vento i circa 90 milioni di euro già spesi”. Come si ricorderà, già il 3 giugno 2014 ben 52 sindaci hanno controfirmato una lettera inviata all’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi chiedendo di inserire la Diga nel pacchetto denominato “Sblocca Italia.Anche le varie Giunte Regionali (Loiero- Scopelliti e Oliverio) hanno sostenuto fortemente la necessità di completare l’opera il cui progetto preliminare, adeguato alle indicazioni della Direzione Generale Dighe è stato definito, a costo zero, dall’Ufficio Tecnico Consortile. L’opera tra l’altro è inserita nell’elenco/anagrafe opere incompiute del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La deliberazione una volta assunta e trasmessa, facendo proprie queste e altre considerazioni, chiede che il Presidente della Ragione Calabria, Mario Oliverio, alla Giunta ed al Consiglio Regionale dichiarino l’opera prioritaria e assolutamente strategica e che il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e il Governo centrale, provvedano a rifinanziare la Diga sul Melito.