La Coop. “Libero Nocera” lancia il servizio "Adulto amico, insieme è meno difficile"

Il  nuovo servizio cerca di dare risposte a dei n

Il  nuovo servizio cerca di dare risposte a dei nuovi fenomeni di disagio sociale che vedono vittime tanti adolescenti di oggi. Un fenomeno ormai che non ha confini. Assistiamo infatti a uno strano parallelismo tra occidente e oriente  relativo al modo di vivere l’adolescenza, che si manifesta in una forma di disagio, nuovo in Europa ma da tempo conosciuto in Giappone: lo Hikikomori.

Il termine, che significa “isolarsi, chiudersi, ritirarsi” fu coniato negli anni ’80 dallo psichiatra giapponese Saito Tamaki, in riferimento ad un gruppo di ragazzi che, a partire da un malessere scolastico, abbandonavano progressivamente ogni contesto sociale, sino all’estrema reclusione in ambito domestico.

Tale condizione è denominata in inglese “social withdrawal” ed in italiano “ritiro sociale”. Anche da noi infatti si assiste alla vasta diffusione del fenomeno di un numero crescente di adolescenti che, senza apparente motivo, abbandonano la scuola e progressivamente si ritirano da ogni contesto sociale, fino a rinchiudersi nella propria cameretta e limitano i contatti con l’esterno al mondo virtuale.

Con queste premesse dal mese di dicembre 2016, il servizio di educativa domiciliare minori della cooperativa sociale “Libero Nocera” coordinato dalla psicoterapeuta dott.ssa La Serra, in convenzione con il Comune di Reggio Calabria ha intrapreso un’iniziativa, nata in collaborazione con il Prof. Ignazio Ardizzonne, dirigente medico e responsabile dell’ambulatorio psichiatrico UOC A di   Neuropsichiatra Infantile del Policlinico Umberto 1 di Roma, per la creazione di un protocollo d’intervento per il trattamento del ritiro sociale.

Il progetto è nato in seguito all’intraprendenza di una madre che si è rivolta all’ufficio territoriale di competenza dei Servizi Sociali del Comune di Reggio Calabria (Polo Territoriale I) e ha permesso di attivare un circolo virtuoso con l’ausilio di una figura denominata “Adulto Amico”  rappresentata da un’operatrice, individuata in seguito a delle specifiche caratteristiche segnalate dal Prof. Ardizzone.

Il servizio attivato si è posto come obiettivo l’intervento sulle situazioni di ritiro sociale favorendo l’autonomia, le relazioni sociali e la frequenza scolastica; tutti elementi che in presenza di questa difficoltà vengono meno, invalidando le relazioni sociali. La figura dell’Adulto amico, supportata e supervisionata dal prof. Ardizzone, ha permesso il raggiungimento di buoni risultati per il trattamento delle difficoltà riscontrate nei minori con le problematiche descritte precedentemente.

Il lavoro di rete, tra le varie figure professionali che ruotano intorno al minore e la famiglia è l’elemento essenziale di questo programma d’intervento. Per proporre questo protocollo e condividerlo sul territorio avrà luogo un seminario informativo e formativo a Reggio Calabria.

Con l’auspicio di mettere in atto concretamente un programma realizzabile e che porti dei buoni risultati su un vasto campione della popolazione, dato l’alto incremento di ragazzi che presentano tale problematica.