La Calabria su Vanity Fair. "Infinita bellezza on the road"

A parlare della Calabria questa volta è il noto �

A parlare della Calabria questa volta è il noto è un periodico di costume, cultura, moda e politica di portata internazionale: Vanity Fair.

Luoghi, arte, paesi, ristoranti, riti millenari e mare, tanto mare. Scoprire la punta dello Stivale è un viaggio che non ha mai fine. E quale momento migliore per farlo se non l’estate? Durante la bella stagione viene infatti fuori il cuore pulsante che la nostra regione cela agli occhi degli sconosciuti.

“In Calabria l’estate è un’ammaliante divinità che riesce a far piegare tutti intorno al suo volere. A osservare questa terra – tra le brughiere impossibili da addomesticare, le mastodontiche ruote di fichi d’india e i rami stanchi di un pino piegato verso il basso – si prova sempre una grande emozione”.

Secondo il famoso magazine in Calabria è come se la natura fosse ancora aspra e incontaminata, come se la frenesia del mondo fosse soltanto uno sporadico argomento di conversazione; e lei, la Calabria, si alza sul mare, con qualche vistosa cicatrice, ancora fiera e orgogliosa della millenaria bellezza che gli dèi le hanno donato.

Il viaggio di Vanity Fair è uno di quelli per cui la musica in sottofondo non può mancare, meglio se rock per accompagnare la costa che kilometro dopo kilometro cambia sotto gli occhi stupiti dei turisti.

“Se vi affascina l’idea di spiccare il volo verso l’estasi pura, per intraprendere un road trip in questo meraviglioso angolo d’Italia – accogliente e sempre desideroso di affetto –, non pensateci più di un minuto. Mettetevi in viaggio, seguite le massicciate ferroviarie che collegano i paesi della Statale 106, ammirate le scogliere scalate dai Saraceni e i siti della Magna Grecia. Tuffatevi poi nel mare profondissimo, custode di miti e leggende”.

Una terra di storia, cultura, tradizioni ma famosa soprattutto per le persone che la popolano.

“In questo incantato angolo di paradiso si sale dal mare e si raggiungono i piccoli borghi dell’entroterra, dove ad agosto le statue dei santi attraversano le strade bardate a festa, sovrastate da chilometriche luminarie. Riti religiosi e vezzi pagani di un passato che viene tramandato per continuare a sedurre chi sceglie di vagare tra le bellezze di una terra da cartolina, così luminosa da oscurare luoghi-comuni e pregiudizi. Prima di partire, però, preparate una playlist squisitamente rock per dare ulteriore ritmo al viaggio”.