La Calabria "positiva, reattiva e innovativa" raccontata al mondo attraverso un documentario

"Si sta avverando un sogno. Questa volta uno dei m

“Si sta avverando un sogno. Questa volta uno dei miei”. Sono queste le parole di Massimo Castelli, film maker nato a Colonia da genitori italiani, che, attraverso il suo lavoro, da vita ad un progetto che vede protagonista la nostra regione.

“Storie della Calabria” è il nome di 4 mini serie di documentari che raccontano una regione finalmente senza veli, in cui a far da protagonisti non sono più la mala vita, la mala sanità, la politica sbagliata, la gente cattiva. I protagonisti sono, finalmente loro, gli ‘straordinariamente’ normali.

“C’è una condizione mentale da superare”, afferma Massimo raccontando la sua prima volta in Calabria. “La cosa che mi ha stupito di più, nelle persone che avevo conosciuto è che, parlando della propria regione, utilizzassero termini negativi: “Qui non c’è nulla…”, “Non c’è futuro…”, “Non resta che andare via…”. Io, per mia natura e per esperienze personali, non ho mai concepito questa accezione della vita. Per ogni azione negativa percepita, ne esistono almeno 10 positive e che spesso non vengono però recepite. Da qui l’idea del progetto: raccontare quella parte della Calabria che esiste ma non è conosciuta”.

Massimo Castelli sposa dunque a pieno la mission che CityNow porta avanti da anni. Vedere come persone anche lontane si affezionino così tanto alla nostra regione porta a riflettere e a far capire che, forse, qualcosa si sta finalmente muovendo.

Quella ideata e creata dal film maker tedesco è una ricerca sul campo effettuata in prima persona, che punta ad un pubblico più ampio possibile, quello dei social media.

Il progetto ha preso forma nel 2014, con la realizzazione di video semi-professionali sulle persone che vivono questa regione. “Persone piene di vita e di passione per ciò che fanno” racconta Castelli “Si tratta di racconti di uomini e di donne che, nonostante tutto, si rimboccano le maniche e creano”.

Quelle raccontate da Massimo, sono le stesse storie che, tante volte, noi di CityNow, abbiamo proposto ai nostri lettori. Sono le storie rivoluzionarie, che ribaltano, nettamente, quella percezione di immobilismo e negatività di cui la Calabria è spesso accusata. Sono le storie di “Palermiti Artem“, una compagnia teatrale che mette in scena spettacoli all’aria aperta senza avere un teatro, un gruppo di ragazzi che nella zona delle pre-serre catanzaresi che si è inventato un nuovo modo di promuovere arte e creatività. Ed ancora la storia dell’Orto di famiglia in cui Stefano Caccavari ha scoperto un modo per coniugare il mangiar sano con la cura della terra rispondendo ad una semplice domanda: “Cosa stai facendo per il tuo territorio?”

Massimo Castelli con i suoi documentari tocca le vita di Domenico, Giovanna e Miriam, ragazzi che non volevano andare via dalla Calabria e per questo motivo hanno dato vita al “Nido di Seta” riprendendo la tradizione centenaria della produzione della seta a San Floro. Ed ancora le vite di Eddy e Vincenzo che sono rientrati in Calabria reinventando una Catanzaro diversa grazie alla Street Art e il progetto “ALTrove”.

Massimo poi ha realizzato anche “The Italian Water Man” raccontando la storia di Tony Cili (Antonio Ciliberto), campione italiano di katewave che si sta impegnando a far crescere questa disciplina nella regione e che dice: “Sono fortunato a vivere in Calabria con due mari dove potermi allenare ho una marcia in più rispetto agli altri”.

Storie toccanti dal comune denominatore: l’amore per la Calabria e la voglia di cambiare la visione che gli altri, e a volte i calabresi stessi, hanno di questa terra.

“Di proposito ho preferito non dare un taglio troppo professionale alla produzione, per non rischiare di compromettere la genuinità dei protagonisti delle mie storie. La Calabria che emerge dai video è un’altra, una Calabria positiva, reattiva, innovativa. Nell’accezione più profonda del termine. Vorrei interrompere quel vortice negativo che circonda la Calabria e che gli impedisce di far conoscere le sue qualità. Vorrei anche aprire gli occhi alle persone che la abitano e far comprendere a tutti che ogni cosa è possibile, qualsiasi impresa si può realizzare ovunque basta crederci, è la ricetta del successo”.

Costruire una Calabria basata su un’economia sostenibile è quindi uno dei primi passi da compiere affinché le cose possano cambiare realmente.

“Occorre fare in fretta – continua Massimo prima che qualcun altro che non ha a cuore il territorio scopra quanto sia bella questa terra e la sfrutti, la ttrasofrmi, snaturandola delle sue caratteristiche uniche”.

Una scommessa per cui vale la pena rischiare e che i calabresi dovranno vincere a tutti i costi!

 

Fonte: Corriere della Calabria