La Calabria entra nell'Atlante dei Cammini d'Italia del Mibact

Da oggi gli escursionisti, gli appassionati di mon

Da oggi gli escursionisti, gli appassionati di montagna, i turisti, potranno consultare, sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Atlante dei Cammini d’Italia.

Si conclude, così, il percorso di ricognizione e valutazione dei cammini, disseminati in ogni regione d’Italia, iniziato con la direttiva “2016 – anno dei cammini d’Italia”, emanata dal Ministro Dario Franceschini, che ha coinvolto il Segretariato generale e la Direzione generale Turismo e i Segretariati regionali, per la creazione di un sistema nazionale di cammini secondo una strategia di turismo sostenibile, ad alto contenuto esperienziale, e attraverso la valorizzazione integrata del patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale.

Finalità dell’Atlante è dunque quella di valorizzare itinerari culturali di particolare rilievo nazionale ed europeo, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale, ambientale, storico e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali e culturali dei territori interessati.

All’interno dell’Atlante dei Cammini, è entrato, a pieno titolo, il “Sentiero del Brigante”, itinerario di lunga percorrenza che collega Gambarie a Serra San Bruno e Stilo, unico in Calabria a figurare nell’importante sistema dei sentieri italiani insieme al Cammino di San Francesco di Paola.

Sandro Casile, Presidente del GEA-Gruppo Escursionisti d’Aspromonte, accoglie con emozione e soddisfazione la notizia che ripaga l’impegno profuso, negli ultimi trent’anni, dall’Associazione e dai suoi Soci per la realizzazione e il mantenimento del sentiero e fa giustizia dei comportamenti poco ortodossi di chi, dalla prima ora, ha tentato di depotenziare, se non vanificare, l’impegno civile del GEA che ha individuato, nel “Sentiero del Brigante”, una formidabile occasione di sviluppo sociale ed economico delle aree rurali e montane tra l’Aspromonte e le Serre.

Con il prestigioso riconoscimento dell’inserimento nell’Atlante dei Cammini d’Italia, il “Sentiero del Brigante”, con l’impegno del GEA e delle Amministrazioni, che a vario titolo operano nei territori e per i territori attraversati dal sentiero, potrà finalmente dispiegare i suoi benefici effetti ed essere modello di riferimento per la più vasta rete sentieristica tra l’Aspromonte e le Serre.
Sandro Casile – Presidente del Gea-Gruppo Escursionisti d’Asromonte

“È con viva gioia che la delegazione del Fondo Ambiente Italiano di Reggio Calabria comunica la notizia che all’interno dell’Atlante dei Cammini d’Italia, realizzato dal Mibact, sia entrato a pieno titolo il Sentiero del Brigante, dall’Aspromonte alle Serre, unico in Calabria a figurare nell’importante sistema dei sentieri italiani insieme al Cammino di San Francesco, a Paola. Una notizia, che ci riempie di soddisfazione ed orgoglio. Un risultato importante, questo, ottenuto grazie all’operato del GEA Gruppo Escursionisti D’Aspromonte (guidato dal Presidente Sandro Casile), che ha creato questo sentiero, ed all’appoggio della delegazione FAI di Reggio, con il suo capodelegazione Rocco Gangemi, che hanno sempre promosso e creduto in questa struttura sentieristica per la conoscenza e la valorizzazione del territorio aspromontano. Una formidabile occasione di crescita per la nostra montagna, che già vede un numero sempre maggiore di visitatori provenire anche dall’estero, verso l’Aspromonte, per fare trekking sul Sentiero del Brigante. Entrare a pieno titolo nella “mappa” dei Cammini d’Italia è una doppia vittoria. Il ministero per i Beni culturali ha prima di tutto riconosciuto l’importanza di un Sentiero, quello del Brigante, che è frutto di anni di lavoro e dedizione da parte del Gea e del Fai e che ha le caratteristiche per presentarsi ai visitatori italiani e stranieri con tutte le carte in regola per essere apprezzato e vissuto appieno. Il “Sentiero del Brigante” è stato infatti ideato come itinerario di lunga percorrenza per i numerosi escursionisti che, zaino in spalla, amano il viaggio a piedi. Per questi escursionisti il sentiero è stato suddiviso in tappe che tengono conto delle ore di marcia, dell’articolazione del territorio e delle sue peculiarità, della possibilità, a fine tappa, di rifornirsi di viveri, di consumare un pasto caldo e di trovare (non per tutte le tappe) rifugio per la notte. Per le sue caratteristiche, prima fra tutte quella di attraversare aree antropizzate, il “Sentiero del Brigante” si presta ad essere percorso, a piccoli tratti, da chiunque abbia voglia di trascorrere una serena giornata, o solo alcune ore, a contatto con la natura. Per questo motivo sono fornite, per ogni tappa, le informazioni utili (punti di intersezione con strade rotabili) per chi vuole trascorrere una serena giornata a contatto con la natura e con modesto impegno fisico. L’ impegno viene premiato dal Mibact grazie a un posto di rilievo all’interno di un vero e proprio “Sistema” dei Sentieri, dentro cui la Calabria entra a pienissimo titolo, con un percorso che già è molto apprezzato, ma che adesso, come ben si potrà comprendere, vedrà amplificata la propria risonanza e la propria conoscenza, perché parte di una rete e quindi oggetto di nuove azioni di valorizzazione all’interno dell’Atlante dei Cammini d’Italia. Il Sentiero del Brigante entra infatti adesso, ufficialmente, in connessione non solo con tutti i Paesi e le istituzioni Ue, ma anche nel network che conta il Consiglio d’Europa, l’Istituto europeo degli itinerari culturali e l’Associazione europea delle vie Francigene. Non possiamo dunque che essere doppiamente felici: se il Mibact ha infatti scelto questo sentiero (che lega l’Aspromonte alle Serre lungo molti chilometri attrezzati per il trekking e il turismo sostenibile) è perché il Sentiero del Brigante è stato realizzato seguendo standard internazionali per sicurezza, accoglienza e coerenza del percorso e perché Gea e Fai di Reggio Calabria hanno continuato a credere non solo nell’importanza di valorizzare la nostra montagna ma anche nelle buone prassi che hanno dato a questo itinerario standard di qualità adesso completamente riconosciuti.”

Queste le parole dell’Arch. Rocco Gangemi Capodelegazione Fai di Reggio Calabria.

LA STORIA DEL SENTIERO DEL BRIGANTE

Nel 1985 il GEA – Gruppo Escursionisti d’Aspromonte – elaborava, per l’Aspromonte, un progetto culturale ed operativo che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di una rete di sentieri rispondente alle esigenze del moderno escursionismo che andava sempre più assumendo le caratteristiche di fenomeno di massa.

Il GEA, dopo avere realizzato oltre 70 chilometri di sentieri nel comprensorio di Gambarie, tra il 1986 e il 1990 individua e recupera, fisicamente e culturalmente, un itinerario per escursionisti di lunga percorrenza in grado di collegare, lungo la via di crinale, l’Aspromonte alle Serre e alle altre montagne della dorsale appenninica. Al sentiero il GEA attribuisce il nome di Sentiero del Brigante.

Il GEA, inoltre, si fa carico di manutenere con regolarità il sentiero per garantirne la fruibilità.

Da Gambarie fino a Zervò, tra i tanti possibili itinerari, è stato scelto quello che si snoda a quote comprese tra i 1300 e i 1500 metri s.l.m., più interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.

Da Zervò verso il Passo della Limina, invece, è apparso subito chiaro che l’unica possibile via di collegamento era la via naturale di crinale, la cosiddetta Via Grande. Era quella, nei secoli passati, la via preferita dai briganti (da qui il nome Sentiero del Brigante) per sfuggire alle gendarmerie. Evitavano così i percorsi marini o di mezza costa più urbanizzati e perciò più accessibili e insicuri.

Anche gli eserciti, in epoche remote, quando le coste erano impraticabili per gli acquitrini e la malaria, la preferirono per i loro spostamenti. Così come, da sempre, la preferirono pastori e vaticali.

Tra il 2 e il 7 luglio 1991 il GEA, nell’ambito delle iniziative volte a promuovere l’escursionismo in Aspromonte, ha organizzato, con il patrocinio del Ministero per l’Ambiente, il grande trekking – Tra l’Aspromonte e le Serre sul Sentiero del Brigante – che ha visto la partecipazione di cinquanta escursionisti, a piedi e a cavallo, provenienti da ogni parte d’Italia.

È stato quello il primo di una lunga serie di trekking che hanno fatto conoscere il sentiero, le Serre Calabre e l’Aspromonte a un numero sempre crescente di escursionisti provenienti dall’Italia e dall’Europa.

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