Guarneri a Catonateatro con “Pensaci, Giacomino!” … “Pensaci, Presidente della Regione!”

Di Anna Biasi - Da attori a personaggi e da person

Di Anna Biasi – Da attori a personaggi e da personaggi ad attori: è questo il movimento scenico della commedia “Pensaci Giacomino!” organizzato alla perfezione da Guglielmo Ferro. È come se gli attori si trovassero nei loro camerini, chi alle prese con il trucco, chi con il parrucco, chi ancora intento a sorseggiare un semplice caffè, e pian piano tornassero reali non appena fuori dalla pedana del palcoscenico.

L’opera trasformata in una teatrale versione in siciliano fu realizzata dietro richiesta di Musco, il quale essendo un attore comico tendeva a piegare lo spettacolo verso la comicità, troppo esagerata per i gusti del “professor” Pirandello, e si dice che questo sia stato proprio il motivo di discordia tra i due.

Rappresentazione originale e moderna allo stesso tempo, che ha rivitalizzato un testo di quasi un secolo fa, il cui protagonista, professor Toti (lo stupefacente Enrico Guarneri), uomo al di sopra dei minuscoli, pettegoli e stupidi avvenimenti umani, insegna la disciplina e prova a ridonare dignità alla scuola, il quale però intende beffare lo Stato cercando una tenera figliola da accudire, da sposare e a cui poter regalare la sua pensione per almeno altri 40 anni, vendicandosi così con il Governo che gli ha offerto sol quattro spiccioli di stipendio per tutta la vita.

Una contrapposizione sostanziale tra denari sudati e denari che piombano dal cielo, come la sostanziosa eredità di 140 mila lire, la messa in discussione del prelato come distruttore di famiglie e delle maschere di moralismo che la gente comune indossa.

Non curarsi degli individui e delle chiacchiere è l’unica regola da seguire in una società banale scadente e bigotta. Lillina, incinta di Giacomino, ripudiata dalla famiglia decide di accettare la proposta indecente ed il professore, consapevole di essere un povero vecchio e che il tempo che resta da vivere è solo per i giovani, cerca di togliere i guanti dalla lingua a tutti, invocando se del caso anche San Micheluzzo Arcangelo: “la gente ride, la gente parla per invidia ….come puoi parlare così? Sei diventato pazzo? … che baratro…. Pensaci Giacomino!”

Bravissima tutta la compagnia con Vincenzo Volo, Ileana Rigano, Rossana Bonafede, Nadia De Luca, Emanuele Puglia, Mirella Petralia, Mario Opinato e Giovanni Arezzo. Quest’ultimo ha così affermato a Citynow a fine spettacolo: “Mi trovo a Catonateatro per la seconda volta, ed è sempre bellissimo poter recitare davanti a una platea così numerosa e attenta, per di più all’interno di un cartellone pregevole con artisti di assoluta fama nazionale e qualità. Lavorare con Enrico Guarneri per me è bellissimo: sono entrato in compagnia a Novembre 2015 proprio con Pensaci, Giacomino, e in questi due anni ho recitato con lui in quattro produzioni diverse, calcando prestigiosi palcoscenici sia in Sicilia che fuori. Enrico è un attore straordinario, dal quale imparo qualcosa ogni giorno, ed è un capocomico perfetto, innamorato del suo lavoro e della sua compagnia”.

La lotta allo Stato di “Pensaci Giacomino!” rappresenta un po’ la “chiamata allo Stato” (“Pensaci, Presidente della Regione!”) di organizzatori, attori del teatro e pubblico che combattono contro l’esclusione del Festival Catonateatro dal bando regionale sui grandi eventi storicizzati.

“Si tratta di uno scherzo! – conclude Guarneri – Noi che facciamo gli attori, anche comici, per trovare una battuta che faccia ridere, ci vuole. Che fatica! Invece, abbiamo dei politici con un grandissimo senso dell’ironia, sia quelli che vanno nelle reti nazionali, sia quelli regionali. Non può essere altro che uno scherzo – si indigna ancora il catanese Guarneri – e con tutta la compagnia ci domandavamo quale possa essere stato il metro di giudizio per classificare oltre il sessantesimo posto, Catonateatro”.

Le motivazioni non possono essere né l’affluenza di pubblico, con i 1200 posti sempre venduti, né per la qualità degli spettacoli, ai quali non si può elevare alcun dubbio. “Che magari qualcheduno possa patteggiare per qualcosa o per qualcuno – conclude – lo sappiamo, infatti, il maestro dei maestri diceva, umani siamo, non giusti, quindi tutti possiamo sbagliare, ma macari nto sbagghiu c’è il senso della misura, non si può fare la classica nisciuta di peri i fora”.

A mezzanotte non può far più luce che a mezzogiorno.

#IoStoConCatonateatro #CatonateatroNonDeveScomparire

 

Foto di Aldo Antonio Fiorenza:

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