Gospel, gioia e speranza: il Cilea vibra con 'The Harlem Voices'

Musica dell'anima. Un grande successo il concerto

Musica dell’anima. Un grande successo il concerto dei The Harlem Voices, al Cilea di Reggio Calabria. Gospel e tanto altro, il gruppo americano infatti non adora essere etichettato con un solo genere, la testimonianza concreta di un’espressione variopinta e avvolgente si è avuta a Reggio Calabria.

I THV amano inoltre muoversi, ballare, creare sul palco coreografie cosicché vederli è un piacere ed ascoltarli una gioia, così è stato anche al Cilea. Tutti i membri degli THV hanno almeno 20 anni di esperienza nel mondo della live music, hanno cantato e suonato nei più prestigiosi gruppi gospel, soul e rock (Maray Carey, Yolanda Adams, Fantasia, Shakira, Ronda Ross, U2, solo per citarne alcuni).

La goccia che fa traboccare il vaso cade intorno alle ore ventitré dell’ennesimo ventisei dicembre della storia reggina. Con quel suo ammaliante e tenero sorriso afroamericano Dr. Eric B. Turner esorta il pubblico a “lasciarsi andare al ritmo di musica”. The Harlem Voices, capitanati proprio da Dr. Eric B. Turner danno vita all’intramontabile “When the saints go marching in”: il pubblico, che gremisce, fino all’inverosimile, il Teatro cittadino, abbandona le poltroncine, lasciandosi così trascinare da note e parole che gli artisti sul palco vivificano in maniera magistrale.

“Voglio che abbracciate la persona vicina a voi. E’ un concerto fatto di gioia, fede, speranza e amicizia”, Eric B. Turner invita così il Teatro Cilea a fondersi in un unico abbraccio.

In una novantina di minuti, The Harlem Voices e Dr. Eric B. Turner ammaliano il vastissimo uditorio, lo fan ballare e cantare, lo esortano a vivere, nella propria esistenza, la gioia e la speranza, l’amicizia e quel desiderio, forse troppo spesso accantonato, di abbracciare quanti ci vogliono bene.

Sarebbe impensabile elencare, anche soltanto i titoli, di tutti i punti di una ricchissima scaletta, fatta di pezzi intramontabili e di chicche melodiche che soltanto loro potevano rendere indimenticabili. Una serata da ricordare si chiude con l’attesa ‘Oh Happy Day’ , più che al Cilea sembra essere catapultati nel cuore di Harlem.

E al termine del concerto, sulle scalinate del Cilea, un entusiasta Antonio Marino, presidente della Fondazione Giuseppe Marino, che ha ideato e realizzato lo spettacolo, chiosa: “una serata strepitosa, che resterà per sempre impressa nella storia della nostra Fondazione, non nuova a proporre eventi di caratura internazionale, durante l’anno e specialmente sotto Natale.

E non dimentichiamoci del nobile fine che sta alla base dell’evento: raccogliere fondi a favore della onlus “Andrea’s dream”, un’associazione che vive a Saline ed opera in campo nazionale, per racimolare soldini per poter sconfiggere la leucemia, quel maledetto male che ha strappato a questa Terra a poco più di vent’anni quell’Andrea che dà il nome all’associazione.

E la nostra fondazione, intitolata ad un uomo, Giuseppe Marino, mio padre, che nella sua vita ha sempre lottato per il riscatto e la rinascita degli ultimi, entrata in contatto con la “Adrea’s dream”, stasera rappresentata dalla vicepresidente dottoressa Romeo, non poteva far finta di nulla: ed eccoci qui, a raccogliere i frutti di un buon lavoro, e di un cospicuo contributo donato alla onlus, figlio di un Cilea gremito fin su al tetto…”