Gli educatori di ieri per gli insegnanti di oggi

L’istituto comprensivo Giuseppe Lombardo Radice-

L’istituto comprensivo Giuseppe Lombardo Radice-Dante Alighieri sarà sede del primo incontro del laboratorio di formazione del Movimento di cooperazione educativa. L’evento inaugurale sarà aperto al pubblico e si svolgerà lunedì 11 settembre dalle 9 alle 12 presso la sala Alfonso Ciprioti del centro civico di Arghillà. L’incontro è realizzato in collaborazione con l’Aspei (Associazione pedagogica italiana) e Ancore (Associazione nazionale counselor relazionali).

Il programma prevede gli interventi di Simona Sapone, dirigente scolastico dell’Istituto, di Angelo Vecchio Ruggeri per Aspei e Tina Bruzzese per Ancore. Enrico Maria Bottero, pedagogista, interverrà in videoconferenza per presentare alcuni spezzoni del documentario Quand l’utopie faisait école di Joanna Grudzinska, che saranno proposti in traduzione italiana. Il gruppo locale del Movimento di cooperazione educativa (mcereggiocalabria.blogspot.it) spiegherà l’articolazione del percorso annuale, aperto a 20 iscritti. Gli incontri saranno mensili (un venerdì pomeriggio al mese nella fascia 15.00-18.00) per un totale di 25 ore.

Il percorso è rivolto soprattutto a docenti, educatori e studenti. Verrà utilizzata una modalità di lavoro partecipativa e seminariale fondata sull’osservazione dei contesti educativi e sull’uso delle fonti narrative della pedagogia attiva come etnotesti.

Le esperienze dei pedagogisti-insegnanti del xix-xx secolo sono un esempio di quel processo naturale chiamato da Freinet expérience tâtonnée. Non è una semplice ricerca per tentativi ed errori. È un sapere situato, personale, che nasce nella cooperazione sociale e il cui scopo principale è risolvere problemi. È così che sono nate le innovazioni nei metodi di insegnamento.

I metodi non consistono in pedanti regolette scritte da qualcuno perché altri le applichino fedelmente: sono un corpus sistematizzato che nasce dall’esperienza. Il continuo rimando tra esperienza e riflessione, due stati mentali diversi ma entrambi necessari, è l’essenza dell’“arte” didattica, che è, appunto, “arte” del metodo. Pestalozzi, Kilpatrick, Decroly, Cousinet, Washburne, Korczak, Freinet, in Italia Ciari, Lodi, Giunti, Manzi, solo per citarne alcuni: i loro testi sono utili agli insegnanti di oggi se li si legge a partire da semplici interrogativi. Come hanno affrontato le difficoltà e le tensioni che hanno incontrato? Quali delle pratiche da loro sperimentate ci insegnano qualcosa per l’oggi e quali nuove strade ci invitano ad esplorare per insegnare a pensare? Che risorse ci offrono quando operiamo in contesti “difficili”?

Le iscrizioni al laboratorio sono aperte fino al 30 settembre e si raccolgono in ordine di arrivo all’indirizzo [email protected].

20170911 invito