Giornate FAI di Primavera: ecco i luoghi da visitare a Reggio

Oltre mille siti aperti per celebrare nel migliore

Oltre mille siti aperti per celebrare nel migliore dei modi la venticinquesima edizione di un’iniziativa che è nata nel lontano 1993 e che ha raccolto negli anni sempre maggior forza e trovato un grande riscontro tra appassionati e curiosi d’arte, di storia, di cultura e di bellezza.

Non che sia difficile appassionarsi ad un’iniziativa che propone ogni volta luoghi sempre nuovi, apre palazzi e chiese normalmente chiusi al pubblico, fa visitare aree archeologiche difficilmente accessibili, svela tutti i segreti delle sedi di istituzioni nazionali o regionali.

L’elenco delle porte aperte in questi 25 anni è pressoché infinito in tutta Italia. Ed anche nella provincia di Reggio Calabria troviamo luoghi aperti dai volontari del Fai con visite a contributo libero. Di seguito l’elenco di quelli aperti:

MUSEO DELLA LINGIA GRECO-CALABRA “GERHARD ROHLFS”

Il paese di Bova sito in una zona collinare rispetto alla costa ionica calabrese, cuore della cultura grecanica della Calabria, ospita il Museo della lingua Greco-Calabra dedicato a “Gerhard Rohlfs”, glottologo e filologo tedesco che trascorse molti anni della sua vita a studiare la cultura e la lingua di quest’area della Calabria. Il museo si avvale anche di supporti multimediali, è collocato in una struttura all’ingresso del borgo in una cornice naturalistica di grande suggestione e svolge il ruolo ambivalente di Museo della lingua Greco-Calabra e di Museo etnografico della comunità. 

FORTE SIACCI DI MATINITI SUPERIORE

Campo Calabro posto su un colle con una eccezionale vista a 360° che comprende dall’Etna alle coste siciliana e calabrese, le Isole Eolie ed il massiccio dell’Aspromonte, qui sorge il Forte Siacci realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito tra il 1884 e il 1914. E’ la fortificazione più importante della zona per dimensioni, caratteristiche architettoniche e funzioni, è una grande architettura militare complessa per l’articolazione delle sue strutture e dei sistemi difensivi. Interessante l’aspetto tipologico del forte per la cui progettazione il Genio Militare Italiano si ispirò ai modelli della scuola prussiana.

CASTELLO LAMBERTI

Un piccolo castello, nato XVII sec., sorge in località San Fili di Stignano ed è legato alla complessa gestione dei beni feudali intestati alla città di Stilo. Peculiarità del castello di San Fili, edificio con vocazione più agricola che difensiva, è infatti l’impianto triangolare fortificato e il suo spazio centralizzato ove il progettista mise a punto un sistema legato all’architettura difensiva di grande raffinatezza che non ha eguali nel contesto calabrese del ‘700.

PLACANICA

CASTELLO FEUDALE di Placanica nato nel Medioevo sul punto più alto della rocca, a difesa dell’abitato e come residenza del feudatario. Oggi si presenta come un grande palazzo ingrandito e trasformato nei secoli con vari blocchi di fabbrica. Il nucleo medievale, poco definibile,una grande struttura centrale seicentesca con portale sulla piazza, un’ala a sud trasformata dai Clemente nel settecento che si affaccia verso la costa

CHIESA MATRICE DI SAN BASILIO MAGNO di Placanica è legata alle origini bizantine del centro. Oggi si presenta rimaneggiata da interventi effettuati nel XVIII secolo e in tempi recenti. A due navate, nella navata laterale presenta tre cappelle dedicate all’Addolorata, al patrono Sant’Emidio, a S. Placido, Clemente ed Alessandro. Nella chiesa è custodito un raro e prezioso esempio di tabernacolo marmoreo a Tholos, datato al primo decennio del XVII sec. ed attribuito allo scultore tedesco della tarda maniera David Muller. 

CONVENTO DEI PADRI DOMENICANI E CHIESA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

Il convento dei Padri Domenicani si trova all’ingresso del centro, fondato prima del 1474, si appoggia ad Ovest all’antica chiesetta di S. Caterina d’Alessandria. Del convento oggi restano il chiostro con porticato in due ordini e corte centrale con un pozzo. In questo convento fu consacrato ed ebbe la sua sede Tommaso Campanella. La chiesa di S. Caterina è a navata unica, rifatta a fine settecento, quando venne decorata la facciata da N. Galante. All’interno si conserva un prezioso affresco del XVI sec.