Genti di Calabria, prossima tappa: Bologna!

Venerdì 20 ottobre alle 11.00 i ragazzi al secon

Venerdì 20 ottobre alle 11.00 i ragazzi al secondo anno di Scienze politiche e Sociali, come ogni venerdì, varcheranno la soglia dell’Aula D (piano terra, viale Carlo Berti Pichat 6,6/2) per seguire la lezione di Sociologia della Cultura della Prof.ssa Pina Lalli ma ad aspettarli, insieme alla loro insegnante, troveranno il regista Francesco Mazza (youtube.com/FrancescoMazza) e il fotografo Pino Bertelli (pinobertelli.it) con le loro “Genti di Calabria”.

L’evento, voluto dalla docente, si svolgerà quindi in una delle università più antiche e illustri d’Italia. Durante la lezione i due autori avranno la possibilità di far conoscere il loro progetto editoriale, volto a raccontare una terra del sud attraverso i volti e i pensieri del suo popolo.

Non un’esaltazione della “calabresità” e neanche un’apologia dei calabresi ma una ricerca antropologica condotta in nome della bellezza e della verità, con l’unico scopo di restituire un’immagine sincera e denudata dalle vesti degli stereotipi e dei pregiudizi che alterano la nostra visione. Circa 180 fotografie e quasi un centinaio di interviste a difesa della dignità di uno specifico sud ma simbolo universale di un cambiamento culturale che rimetta al centro di tutto l’umanità nelle sue accezioni fisiche e morali. La Prof.ssa Pina Lalli, si è detta entusiasta di poter mostrare ai suoi alunni un esempio concreto di un linguaggio che esprima esperienze e valori condivisi e interessata ad approfondire la filosofia meridiana alla base del progetto.

Per l’occasione la lezione sarà resa pubblica, quindi aperta a tutti, interni ed esterni all’ateneo. Per Genti di Calabria è la prima volta a Bologna e in Emilia Romagna, dopo aver conquistato Colonia, Toronto, Torino, Tuscania, Matera e tanti altri centri cittadini e manifestazioni di valore, oltre che l’interesse della stampa internazionale. Ma gli autori e lo staff continuano a lavorare per portare in Italia e nel mondo il messaggio di rispetto e accoglienza alla base di questo “un po’ particolare progetto” (come lo stesso Pino Bertelli lo ha definito).