Gabriele Parpiglia a Citynow: "Cara Reggio, rialzati. La mia (strana) vita tra i vip"

di Pasquale Romano – Idee chiare, l’ostinazion

di Pasquale Romano – Idee chiare, l’ostinazione necessaria per afferrarle, il coraggio di rialzarsi nel momento della resa. La vita umana e professionale di Gabriele Parpiglia si può riassumere, sino ad oggi, nella strabordante passione che ne ha orientato il percorso e aiutato a superare gli ostacoli.

“Sin da piccolo volevo fare questo lavoro, non ho mai avuto un tentennamento. Fare il giornalista però è maledettamente difficile, se non ricevi un calcio in culo emergere è quasi impossibile”. Ai microfoni di Citynow, Gabriele non usa giri di parole, fedele alla schiettezza che lo caratterizza.

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Nato e cresciuto a Reggio Calabria, già da bambino Parpiglia si improvvisava giornalista. “Mi divertivo a inventare i giornali, oppure scrivevo i sequel di ‘Willy il principe di Bel Air’ o ‘Beverly Hills 90210‘. Sapevo cosa volevo diventare, non mi interessava fare nient’altro”.

Come (purtroppo) capita alla maggioranza dei giovani reggini, arriva per Gabriele il momento di migrare altrove. Destinazione Milano…: “Studiavo all’università ma al contempo mi arrangiavo facendo il barman o il cameriere. Lavorando di notte, nei locali, ho iniziato a scoprire un universo allucinante, che mi appassionava”.

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Erano i tempi in cui l’Hollywood di Milano era l’epicentro della movida nazionale, con il calciatore dell’Inter Ronaldo il ‘fenomeno’ assiduo frequentatore delle notti milanesi. “La perseveranza è stata la chiave dei miei inizi, devo ringraziare il mensile GQ per avermi dato fiducia con il mio primo articolo, intitolato ‘Le notti brave del fenomeno’. Da quel momento, non mi sono più fermato…”.

E’ un’escalation rapida ed esponenziale. Il giornalista reggino inizia a firmare inchieste di rilievo (come quelle su Oriana Fallaci, Marco Pantani e le Bestie di Satana) per il mensile ‘Panorama’. “Soddisfatto per quanto ottenuto? Non ho fatto niente, ho la stessa ‘fame’ del primo giorno. Ogni mattina riparto da zero, convivo con la ‘sindrome del povero’. Quando non sei nato con le spalle coperte –spiega Parpiglia- vivrai sempre con la paura di tornare indietro”.

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La strada è l’università migliore del mondo, assicura Gabriele. “Mi ha aiutato il fatto che ci ho sempre creduto e lottato, senza mai ascoltare nessuno. Umile? No, preferisco dire consapevole. So cosa significa cadere e farsi male.  Mi sono rialzato, ma il timore di cascare nuovamente non mi abbandona mai”.

Da Reggio Calabria al ‘dorato’ mondo dello spettacolo, tra vip e celebrità. Parpiglia, oramai da diversi anni, è immerso in una dimensione quasi onirica ma non priva di lati negativi…:”Il mondo dei vip in realtà non esiste, è un luogo comune. Tra lustrini, pailletes e finti amici, ti senti un Re ma quando cadi spesso non trovi nessuno a tenderti la mano. A me è capitato, e ho dovuto fare i conti con la realtà”.

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L’amicizia è un valore inestimabile, ago nel pagliaio quasi introvabile: “Due persone possono considerare amiche con certezza, su di loro metto la mano sul fuoco, ovvero Belen Rodriguez e Claudia Galanti. Possono sembrare frivole ma non è cosi.  Provengono dal Sudamerica e non dalla Calabria come me, ma siamo accomunati dall’aver vissuto storie e difficili”.

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Multiforme e versatile, Parpiglia si divide tra radio, televisione (come autore di diverse trasmissioni), giornali e libri, ultima passione in ordine temporale. Dopo aver scritto o collaborato a biografie di personaggi come Mario Balotelli e Fabrizio Corona, è arrivato il momento del primo romanzo con #Formentera14, uscito nel 2017 e definito come un ‘figlio’ dall’autore.

“Il libro è la cosa più bella che ho prodotto da quando faccio questo lavoro, sta andando bene e non mi vergogno di dirlo. Quando scrivi un romanzo sei nudo, non puoi scappare. Come definirei #Formentera14? La somma di tutte le storie d’amore, non tanto mie ma quelle che mi hanno circondato, che ho avuto modo di conoscere”.

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Il successo dell’esordio è certificato dal fatto che il 23 maggio uscirà il secondo libro scritto da Gabriele Parpiglia, ‘Formentera e poi. #La porta del cuore’: “Sarà completamente diverso rispetto al primo, spero possa avere lo stesso successo. Quando trovo il tempo per scrivere? Spesso di notte, sono un inguaribile insonne…”.

Il calcio un’altra delle passioni di Parpiglia. Da diversi anni la rubrica ‘Tiky Spy’, curata dal giornalista reggino, è ospite fissa della trasmissione ‘Tiki Taka’, in onda su Italia 1 e condotta da Pierluigi Pardo. “Mi diverto, è la parte ludica del mio lavoro. I calciatori sono i primi spettatori interessati, ne parlano sempre tra di loro. Un pensiero sulla recente tragedia di Astori? Non ci sono parole. Conosco bene la compagna (Francesca Fioretti, ndr), preferisco non dire nulla. Fa troppo male, era un ragazzo adorabile”.

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La simpatia per il Milan viene decisamente superata quando si tratta di tornare con la memoria al primo amore…: “Rosin, Bagnato, Attrice…sono uno dei tanti che sa quella mitica formazione come una preghiera. Il mio cuore è amaranto, andavo sempre allo stadio da piccolo. A Milano ho potuto vivere da vicino i gloriosi anni della serie A, oggi purtroppo la situazione è ben diversa. Dovesse servire una mano al club amaranto, oggi o in futuro, sarò ben lieto di offrire il mio aiuto”.

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Reggina e Reggio Calabria sempre annodate con un doppio filo, come nel presente fatto di difficoltà. Gabriele sfoglia pagine di gioventù: “Quando vivevo a Reggio, era la città del benessere, ci si divertiva tutto l’anno e non solo nei mesi estivi. Poi c’è stato un crollo, un’illusoria rinascita ma la verità è che ancora oggi la città non sta bene, ingabbiata tra problemi e difficoltà”.

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Chiaro il pensiero di Parpiglia sull’amministrazione comunale. “L’elezione di un sindaco giovane, figlio del grande Italo, mi aveva fatto ben sperare. Alle parole però non sono seguiti i fatti, oggi sono un cittadino deluso e incazzato. Le potenzialità di Reggio sono enormi, mi piange il cuore a vederla così. Ci tengo a dire una cosa: non si può vedere una struttura storica come l’Oasi chiusa. Come è possibile non ci sia una soluzione, che non esistano più altri luoghi magici come il Papirus e il Limoneto? Davvero incredibile”.

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Tornare nella propria terra, un tuffo nel passato che costringerebbe a fare i conti con la realtà. “Appena possibile mi piacerebbe, anche se non sarebbe facile. Come faccio a vedere l’Oasi chiuso, la mia città sofferente? Spero in futuro di poter dare un aiuto concreto, un umile sostegno per contribuire alla rinascita di Reggio Calabria”.

Sul futuro e i sogni da conquistare, riaffiora con forza la schiettezza che non lascia spazio a giri di parole. Le idee rimangono cristalline, come ai tempi dei sequel di Beverly Hills….: “Ho dei traguardi in mente, ma non li rivelerò mai. Non dovessi farcela? Mi taglio le palle. Scrivi proprio così”...

Promessa mantenuta.

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