G. Praticò: ‘Il mio pensiero su squadra e crisi del calcio. Non ci può essere un’altra Reggina, su marchio e S. Agata...’

Ospite della prima punta di “Momenti Amaranto”

Ospite della prima punta di “Momenti Amaranto” in onda su Videotouring, il dirigente della Reggina 1914 Giuseppe Praticò, ha risposto a tantissime domande, partendo dalla brutta sconfitta di Trapani: “E’ stata una prestazione negativa, fortemente condizionata da episodi, in questo caso errori dei singoli, che poi hanno impedito alla squadra di potersi giocare la gara per come voleva.

Nessuno di noi si aspettava un simile esordio, ma sono sicuro che questo gruppo di ragazzi reagirà immediatamente e per noi va benissimo che si torni in campo sabato contro il Bisceglie, proprio per dimostrare subito la nostra forza reale.

Marino non gioca? E’ un giocatore importante per la Reggina e non solo, avendo avuto richieste anche dalla B, al momento è una scelta tecnica, ci può stare.

Perché uno come Ripa va alla Sicula Leonzio e non da noi? Beh probabilmente dal punto di vista economico loro stanno meglio di noi, fermo restando che il direttore ha puntato molto su Maritato come nostro centravanti e fatto qualche sacrificio in più sulla batteria di esterni. Sotto l’aspetto prettamente economico il concetto è quello di sempre: più imprenditori investono nel calcio reggino, più si può ambire a risultati sempre importanti. Al momento non si muove nulla.

Oltre al blasone servono i soldi, anche se in questi anni ne sono stati spesi, ma con una sola famiglia di imprenditori diventa difficile, ci sforziamo a fare sempre meglio, questo è il nostro obiettivo, le vittorie vanno costruite, non sempre chi più spende meglio spende.

Far ripartire una società di calcio soprattutto a Reggio Calabria non è semplice. Il presidente ci mette tanto impegno e tanta passione. Non vogliamo vendere? Le solite voci.

Oggi il calcio in generale vive un momento di grande confusione dove la regola principale sembra quella del tutto è possibile. Con ricorsi, controricorsi, sentenze emesse e poi revocate. Si spera che l’elezione del presidente federale possa dare tranquillità al movimento, oggi noi siamo pronti per la gara di sabato con il Bisceglie, per il match di martedi con la Viterbese al momento ci dicono che non si giocherà, ma tutto potrebbe cambiare.

I disagi provocati da tutte queste situazioni sui flussi finanziari sono enormi, ci affacciamo ad un’altra stagione con deferimenti e penalizzazioni.

La riapertura della gradinata ci è stata richiesta a gran voce. Si era fissato un tetto minimo di abbonati perché ciò avvenisse che era quello di mille tessere, andiamo comunque incontro ai tifosi, anche se la decisione è collegata a quella della commissione di vigilanza. I risultati di questa squadra porteranno tanta gente anche in gradinata.

La Reggina Calcio iscritta ad un campionato FIGC? Io dico, anzi lo dicono le norme, che ciò non possa accadere, vista la revoca della matricola di qualche anno addietro, non saprei in base a quale logica quindi questo possa avvenire. C’è qualcuno che continua a fomentare questa storia, ma di fatto è impossibile, ripeto, non lo dico io lo dicono le norme, quindi lo escludo.

Per quello che riguarda il marchio, lo abbiamo creato cercando di raccogliere dentro tutta la storia della Reggina. Il pallone vintage dell’As Reggina, piuttosto che il S. Giorgio, la R è un’altra porzione di storia. A Cesena il marchio è stato preso dal sindaco e consegnato alla nuova società, perché il marchio non dovrebbe appartenere alle aziende private ma alla città. Non mi fate aggiungere altro.

Sui campi di allenamento c’è un accordo con Fortunato Martino e per quello che riguarda il settore giovanile ci stiamo allenando al Reggio Village e ci troviamo benissimo. La prima squadra alterna fra Granillo e Gallico, stiamo cercando soluzioni alternative.

Il S. Agata è una ricchezza nel momento in cui il costo sostenuto ti porta dei benefici, tantomeno ritenuto un investimento se la durata in fitto è così di breve durata, imprenditorialmente non può essere definito tale. La Reggina Calcio pagava un canone di 23mila euro l’anno, la neonata Reggina 1914 in due anni ha pagato circa 300mila euro. Me lo chiamate investimento? Sono cifre esagerate che la società preferisce investire su altro, per esempio sulla squadra”.