FIP Calabria - Paolo Surace fa il punto della situazione sul basket regionale

Il Presidente del Comitato regionale della Fip Cal

Il Presidente del Comitato regionale della Fip Calabria Paolo Surace fa il punto all’interno di un momento critico per il basket regionale.
E’ un momento critico..
Le notizie dell’ultimo periodo con la problematica della Viola e la conseguente vendita del titolo unita alle ultime notizie regionali di Lamezia, problema che sembra stato risolto ci mettono in ansia.
Basketball Lamezia ha risolto le sue problematiche e sarà in grado oggi stesso di perfezionare, seppur con ritardo, l’iscrizione al campionato di Serie B.
Relativamente alla Viola si è scritto e detto tanto: il team ha deciso di vendere il titolo alla Nuova Cestistica Barcellona.
Capitolo Viola –E’ una situazione che dispiace perché perdere una società gloriosa ed un team di serie B allo stesso tempo fa male.
Scinderei l’aspetto imprenditoriale dall’aspetto sportivo: l’aspetto di vendere un titolo sportivo può essere una scelta difficile da comprendere ma rientra sempre nell’aspetto imprenditoriale della vicenda.
L’imprenditore fa le sue scelte indipendentemente dal campo seguendo altre logiche.
Poi c’è l’aspetto sportivo che ti lascia perplesso, ti coinvolge di più: l’impatto è stato forte e non è la prima volta che accade nella storia di questa squadra.
C’è la necessità alle nostre latitudini di creare progetti sostenibilipuntando principalmente su progetti giovanili.
Spesso ci si “riempie la bocca” sull’investire sul basket giovanile e di aver vinto questo o quell’altro titolo: il problema è nazionale.
Si investe poco sul basket dei giovani, su Istruttori ed allenatori qualificati programmando con foresterie e progetti a medio – lungo periodo.
La Fip nazionale ha percepito questa necessità e sta programmando l’attività futura verso questo.
Dobbiamo creare strutture solide, non d’argilla: vivere nel progetto che ci porta a vincere un campionato  oggi e sparire domani non ci porta da nessuna parte.
Ripartiamo da progetti giovanili con persone che hanno come specificità questa attitudine e nel medio-lungo termine tutto il movimento giovanile ne trarrà vantaggio.
In tutto questo c’è il network di Catanzaro che da tanti anni ormai riesce a resistere alle problematiche gestionali grazie al serbatoio giovanile.
Probabilmente si attende sempre lo “squadrone”, “la serie A”,  siamo reduci dalla news della richiesta di ripescaggio in B della Scuola di Basket Viola al Presidente Petrucci, è tutto molto complicato..
Catanzaro è un ottimo esempio di programmazione.
Negli ultimi anni è riuscita a fare la serie B con tanti talenti sfornati dal settore giovanile.
Non dimentichiamoci di ragazzi partiti da Catanzaro e diventati ottimi atleti di categoria come Andrea Scuderi e Gianluca Carpanzano per esempio.
Non sono gli unici esempi, sia chiaro.
La missiva della Viola?Ho parlato con Gaetano Condello ed ho seguito la vicenda personalmente.
E’ una vicenda un po complessa perché aldilà del “fuori-termine” , ampiamente scaduto per fare la richiesta ci sono anche le squadre aventi diritto già in lista per un eventuale posto in Serie B.
SI attenderà l’ultimo giorno delle iscrizioni, incluse le quarantotto ore successive per poi capire se ci potranno essere le condizioni per l’accoglimento della richiesta.
Siamo reduci dalla quattordicesima edizione del Trofeo del Mediterraneo.
L’Rtt Simona Pronestì ci “è andata giù” in maniera propositiva ma decisa sottolineando la mancata partecipazione attiva da parte delle società. Un suo giudizio?
Coach Pronestì è stata chiara ma lo diciamo da tempo.
Il problema degli alibi.
Se pensiamo che il mancato risultato tecnico e del risultato sia colpa di qualcun’altra stiamo sbagliando strada.
Dobbiamo pensare che il nostro termine di paragone siamo noi stessi: non vedere cosa non va dando la colpa a qualcun’altro.
Abbiamo fatto un torneo bellissimo ma sia alla nostra kèrmesse che nei vari Centri Tecnici Federali abbiamo visto una scarsa presenza di allenatori: forse pensano “non ce ne sia bisogno”.
Idem per gli arbitri: tranne i fischietti coinvolti non abbiamo visto nessun arbitro calabrese alla manifestazione.
Se pensiamo che la colpa è sempre dei Nas, della Fip regionale, quella nazionale, delle tasse gara, se andiamo a dire al ragazzino che non è stato convocato per colpa di quello o perché quello è litigato con quell’altro non andiamo da nessuna parte ed abbiamo un profilo culturale e sportivo bassissimo.
Dobbiamo pensare a crescere noi stessi non a trovare “una scusa”che non funziona e che si fanno poche partite: in questa stagione abbiamo fatto “l’impossibile”, partite su partite, raduni su raduni.
Prima si facevano pochi raduni, prima le altre regioni partivano un anno prima: i 2005 di Sicilia che hanno vinto il Trofeo del Mediterraneo non hanno fatto un raduno.
Noi, ne abbiamo fatti tantissimi raduni ma sicuramente non siamo andati meglio della Sicilia: la verità è che le società devono iniziare a lavorare per bene.
Basta alibi che è colpa della programmazione: abbiamo un preciso limite di cultura sportiva, territoriale, sociale di pensare sempre che sia colpa di qualcun’altro.
Pensiamo a lavorare: dobbiamo liberarci dalle perdite di tempo che è colpa dell’arbitro o della mancata convocazione.
Ed il Codice etico?
Ha voluto cristallizzare e codificare situazioni pacifiche per tutti.
Siamo tutti d’accordo che bisogna avere un comportamento consono in campo e sugli spalti, tutti siamo d’accordo nell’accettare le convocazioni e che non bisogna protestare: nel momento in cui il principio ci colpisce, allora il principio non va più bene.
Cosa c’è di strano nel non far partecipare dei ragazzi la cui squadra è stata protagonista di un fatto spiacevole? Non siamo stati convocati perché qualcuno ha sbagliato e servirà per il futuro immediato.
Il codice etico è migliorabile: ma il principio va bene. E’ fastidioso percepire che non va più bene quando colpisce qualcuno e non viene accettato.
Nessuno è mai escluso da nulla ma sono segnali che possono servire al movimento.
Facciamo capire ai nostri ragazzi che non c’è nulla di personale: la pallacanestro morirà sui personalismi.
Dobbiamo tutti limitare l’interesse personale per l’interesse comune.
Sarà un anno complicato di programmazione e ripartente. Ci saranno due squadre in Serie B e tante squadre giovanili e regionali.
Il claim è realtà sostenibili, non c’è altra via…
Il focus è questo.
Anche in passato abbiamo vissuto situazioni analoghe con promozioni sul campo non concretizzate l’anno dopo o problematiche di svariato tipo
Siamo stati molto propositivi con la Fip Nazionale: abbiamo in cantiere due progetti molto importanti in ambito femminile che vi illustreremo più avanti.
In questi anni e per il futuro vogliamo essere interlocutori diversi nei confronti della Fip centrale: non vogliamo essere la terra che cerca la deroghe ma la terra che prova a diventare un circuito virtuoso di crescita.
Il delta della Calabria può crescere tantissimo rispetto alle altre regioni.
Sarà nuovamente C Silver?
Abbiamo aperto le iscrizioni.
Il numero dovrebbe essere simile alla passata stagione.
Il sogno per il basket di Calabria quale potrebbe essere?
Più che sogno sono sicuro che tutto questo può diventare realtà: servono obiettivi chiari.
Se tutta l’attività non è finalizzata verso la chiarezza non si potrà operare positivamente: istruttori adeguati, strutture adeguate e società responsabili.