“Era fame di vita”, storie di un Sud tra arcadia e progresso

Mercoledì 14 dicembre alle ore 16.45 si terrà, a

Mercoledì 14 dicembre alle ore 16.45 si terrà, a cura del CIS (Centro Italiano Scrittori), presso la Biblioteca “De Nava” di Reggio Calabria la presentazione del romanzo “Era fame di vita”, opera prima di Giovanni Suraci edita da Città del Sole. Insieme all’autore, interverranno Titty Siciliano, avvocato e Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano Anticorruzione ed Emilia Serranò, docente di Filosofia. L’incontro sarà moderato da Giorgio Neri, giornalista.

Il Sud che si desta dalle angosce del secondo dopoguerra con le cicatrici di un grande conflitto ancora addosso ma anche tanta voglia di rialzarsi e una tenace fiducia nel domani; questi gli elementi di raccordo fra le storie che si inanellano in “Era fame di vita”, complesso racconto corale ambientato a Santo Stefano in Aspromonte che narra di una Calabria che è lontana ed è vicina, una Calabria in bilico fra i ritmi dolci e operosi della civiltà contadina e l’incalzare di un progresso sempre più dinamico, una Calabria ingannata e violentata, ma mai abbattuta.

Ristobottega

Accompagnati da un giovane “Virgilio” attraverso vicende ed emozioni di un’epoca che è stata e che è – per colori, profumi, suoni, ambienti, emozioni e sensazioni – custodita nella mente e nel cuore di molti, i lettori percorreranno l’Italia e le tante vite che fanno da cornice ad una meravigliosa storia d’amore, nata quando ancora ad accorciare le distanze fisiche erano i posti telefonici pubblici. È la storia di Jack, giovane marine della base americana di monte Nardello, e di Lilly, una ventenne sognatrice e bella come un cerbiatto, che si trasferisce dal paesino aspromontano di Santo Stefano a Milano per frequentare la facoltà di Lingue. Al racconto del loro amore s’intrecciano avvenimenti politici e segreti militari sui quali si trattiene il fiato sino alla fine, in un mosaico di luoghi e personaggi ai quali l’Autore regala identità e corpo legandone le esistenze alla Storia, ai costumi e allo stile di vita di paesi e città, ai tristi fenomeni dell’emigrazione e alle occupazioni militari, frutto della sopraffazione degli interessi economici a sfruttamento dei più poveri.

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