Endometriosi, ennesimo passo in avanti. Approvata in Calabria la legge n°15/10

di Vincenzo Comi - La malattia cronica, debilitant

di Vincenzo Comi – La malattia cronica, debilitante, spesso progressiva, che colpisce il sesso femminile, e che può essere causa del 30/40% dei casi di infertilità femminile non può essere trascurata.

Abbiamo trattato la tematica dell’endometriosi prima, attraverso le parole della dott.ssa Margherita Iellamo, responsabile dello Sportello Endometriosi e Dolore Pelvico del Centro Difesa del Malato, poi con il dott. Rosario Idotta. Dopo l’inserimento della patologia nei LEA (livelli essenziali di assistenza), adesso si è raggiunto un altro traguardo. Su iniziativa del consigliere Giudiceandrea la Calabria, ha la sua legge per il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi ed istituzione del Registro Regionale.


Da parecchi anni in modo serio, costruttivo ed indipendente lavoriamo per offrire sostegno ed informazione alle donne, alle loro famiglie, alla comunità e alla classe medica affinché l’endometriosi non incida negativamente sulla vita di chi la vive e sulla società – spiega la dott.ssa IellamoCon determinazione in questi anni siamo pervenuti a risultati positivi soprattutto a livello politico istituzionale, vedi riconoscimento nei LEA dell’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici ‘moderati’ e ‘grave’”.

Un lavoro di squadra che oggi porta all’ottenimento di un altro riconoscimento che tutela le donne affette dalla patologia dell’endometriosi. In questi anni diversi professionisti hanno lavorato in maniera capillare con gli organi competenti, stimolando le istituzioni per il raggiungimento di questo importante risultato.

Una dura battaglia sociale dunque con diversi protagonisti tra cui l’avv. Saverio Cuoco, responsabile del Centro Difesa del Malato presso l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, che ha rappresentato la situazione delle regioni del sud che non adempiono all’erogazione dei vecchi LEA.

Ristobottega

Decisiva è stata la dott.ssa Margherita Iellamo che oltre vent’anni fa ha accettato la difficile sfida quasi impossibile, che ha portato alla conquista in Calabria del codice di esenzione 063 per poter usufruire di alcune prestazioni sanitarie gratuite per le donne affette da endometriosi. Lungo il lungo cammino la dott.ssa Iellamo ha incontrato decine di ministri che si sono succeduti nelle pregresse legislature e finalmente, dall’incontro con il consigliere regionale Giudiceandrea, è nato il testo di legge approvato dal consiglio regionale.

Naturalmente dopo la pausa estiva ci aspetta un lavoro intenso per far si che anche la Regione Calabria e le donne calabresi possano usufruire degli stessi diritti delle donne che vivono al Nord. La patologia – sottolinea la dott.ssa Iellamo è uguale da Nord a Sud, e in ambito sanitario non esistono ammalati di serie A e B.”.

Gli studi effettuati riconoscono l’endometriosi come una malattia che ha una grande interferenza sulla qualità della vita in quanto determina un’influenza negativa nei rapporti interpersonali e sociali, causando frequenti assenze del lavoro ed impedendo lo svolgimento di attività ordinarie. In Europa si registra una spesa annua di circa 30 miliardi di euro per congedi lavorativi legati a questa patologia.


Una malattia dunque che non può essere mediaticamente trascurata.