Doppio Sogno: "Hannah", il ritorno di Charlotte Rampling

di Enzo Bollani - Una delle novità più attese di

di Enzo Bollani – Una delle novità più attese di questo weekend è un film d’autore, presentato a Venezia 74 ed è interamente girato in Belgio: Hannah.

In anteprima per voi, sono andato al Cinema Colosseo, a Milano, a incontrare Charlotte Rampling e Andrea Pallaoro, rispettivamente protagonista e regista del film, il cui titolo è stato modificato in corso d’opera, dal momento che si sarebbe dovuto chiamare “The Whale“.

Come mai questo cambiamento? La balena è la metafora del film, ed è finita spiaggiata, diventando un caso, vissuto in filigrana per tutto il dipanarsi della pellicola. La balena è ciò che Hannah non è, ma rischia di diventare.

Il marito di Hannah è un uomo che l’ha tradita, e questo tradimento viene scoperto per caso, per via di una perdita d’acqua, e l’acqua è in assoluto l’elemento più presente.
La scoperta è solo una delle molte sfaccettature, perché quest’uomo è in carcere probabilmente per colpe non sue, e Hannah resiste alla sua assenza dandosi da fare, lavorando come colf e come baby sitter, cercando una famiglia che non ha più.
Perché anche suo figlio la respinge, e non le è possibile andare a trovare nemmeno il nipotino, che vorrebbe un rapporto normale con sua nonna.
Il dramma dell’esistenza di Hannah si palesa in tutto, persino nel fatto che le venga negato l’abbonamento alla piscina comunale, unico momento di libertà ritrovata.

Ma Hannah resiste, e si libera a poco a poco del proprio passato.

È un film eccellente, fatto di lunghi silenzi e di rumori di fondo, intervallati da dialoghi captati da Hannah, in una sorta di soggettiva.