Domenico Sapone, scienziato reggino, membro del Consorzio dell'Agenzia Spaziale Europea

Il giovane scienziato Domenico Sapone, nato a Regg

Il giovane scienziato Domenico Sapone, nato a Reggio Calabria e dottore in Fisica e Cosmologia presso la Facultad de Ciencias Físicas y Matemáticas de la Universidad de Chile, è il primo di una università cilena a rivestire la carica di membro del Consorzio Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

“Essere un membro del Consorzio mi aprirà diverse porte: mi consentirà di lavorare sull’esperimento in sé, di essere a contatto diretto con una serie di progressi scientifici e teorici computazionali e, naturalmente, mi dà l’opportunità di partecipare scientificamente alla produzione della maggioranza dei documenti scientifici della missione. Quest’ultimo mi dà un doppio motivo di gioia non solo in veste di ricercatore, ma anche come parte di una rilevante istituzione latinoamericana, come l’Università del Cile“, dichiara l’accademico della Facultad de Ciencias Físicas y Matemáticas de la U. de Chile, Domenico Sapone.

Euclid – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è la seconda missione di classe Medium (M2) del Programma Scientifico dell’ESA ed è stata approvata dal Science Programme Committe (SPC) a giugno 2012.

Il lancio verso L2 è previsto nel 2020, la vita operativa durerà sei anni. Il satellite ospiterà due strumenti scientifici, il VISible Instrument (VIS) e il Near Infrared Spectrometer Photometer (NISP) che effettueranno una survey del cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini di altissima accuratezza e misurare gli spettri di milioni di galassie.

Elemento essenziale della missione è il Ground Segment scientifico (SGS) che ha la responsabilità sia della pianificazione delle osservazioni e del primo controllo di qualità sia della verifica delle prestazioni degli strumenti in orbita e della riduzione dei dati, dalla telemetria fino ai prodotti necessari per l’analisi scientifica.

Gli strumenti e la parte di SGS dedicata alla verifica delle prestazioni e al trattamento dei dati sono progettati e realizzati da un consorzio europeo di più di mille scienziati afferenti a più di cento istituti in 14 nazioni.

Alcuni membri esterni la cui affiliazione non è legata ai Paesi fondatori sono stati accettati come membri ufficiali del Consorzio Euclides, e tra questi figura il Dottor Sapone, che ha dichiarato: “Tra il 2006 e il 2015 sono stato membro del progetto mentre ero in Europa. Ho perso questa condizione quando sono arrivato in Cile (lavoravo all’Università Autónoma di Madrid). Ho avuto una seconda affiliazione, quella dell’Università di Ginevra in Svizzera. Ciò mi ha reso il coordinatore del gruppo IST di Baseline Clustering Galaxy e coordinatore del gruppo di lavoro teorico. Questa nomina mi dà la possibilità di essere autore di un gran numero di documenti con un alto numero di citazioni”.

Euclid ha come scopo il miglioramento delle conoscenze sulla materia e sull’energia oscura, uno dei temi di maggiore interesse nell’astrofisica moderna.

L’obiettivo sarà raggiunto attraverso l’osservazione e lo studio di due diverse e indipendenti cosmological probes: il fenomeno del weak gravitational lensing, cioè l’apparente distorsione dell’immagine delle galassie dovuta alla non omogeneità della massa lunga la linea di vista e le oscillazioni acustiche della materia barionica, che sono ritenute uno dei metodi più accurati per porre vincoli sull’equazione di stato dell’energia oscura e sulla sua eventuale evoluzione cosmica. Alla fine della sua vita operativa, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.

L’Italia ha la responsabilità del coordinamento generale dell’SGS; in questo ambito ha anche la responsabilità diretta della verifica delle prestazioni dello strumento NISP e la responsabilità di diversi passi del trattamento dei dati, che vanno dalla rimozione degli effetti strumentali sui dati NISP, al confronto con i dati provenienti da altre fonti, alle misure di precisione sui dati spettroscopici, alla preparazione dei risultati da distribuire alla comunità scientifica.

Queste attività sono una componente essenziale per il successo della missione. L’Italia ha, inoltre, la responsabilità della progettazione e dello sviluppo della ruota che conterrà gli elementi dispersori dello spettrometro e della fornitura dell’elettronica di controllo e acquisizione dei dati di VIS e NISP.

Tali sottosistemi saranno realizzati dall’industria nazionale. Il software di bordo dei due strumenti sarà invece sviluppato da ricercatori dell’INAF.

A livello scientifico l’Italia ha la responsabilità della pianificazione e ottimizzazione di tutte le osservazioni e contribuisce alla definizione dei requisiti e alla preparazione dell’analisi dei dati attraverso la vasta partecipazione ai Science Working Groups della missione e la guida di alcuni di essi.

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