Defibrillatori e manovre antisoffocamento. Il Dott. Fabio Foti: “Tutti possono imparare a salvare una vita”

di Federica Geria - Nato a Reggio Calabria, classe

di Federica Geria – Nato a Reggio Calabria, classe 1966, laureato in medicina e responsabile del Centro di Formazione Aifos La Feluca, direttore di corsi Irc Council ed Irc Comunita’ Blsd, istruttore irc p-blsd (pediatric basic life support and defibrillation) e formatore della sicurezza su primo soccorso aziendale (a-b-c), rischio biologico, chimico, cancerogeno, igiene degli alimenti, e sulle ferite in sanità.

Il Dottore Fabio Foti vanta un curriculum ricco e diversificato che rappresenta al meglio la sua dinamica carriera in continuo aggiornamento.

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“Ho 50 anni, come si vede dai capelli – racconta ironicamente – e in questi 25 anni di medicina ho seguito due percorsi distinti e separati: prima un percorso in ambito pubblico, appunto con la Laurea in Medicina, e poi la specializzazione in Microbiologia e Virologia Clinica, che mi ha portato a lavorare anche a Catanzaro, ma soprattutto sono stato all’estero, dove ho preso un’ulteriore specializzazione in Medicina Tropicale e Igiene, e girando vari paesi ho fatto il parassitologo. Mentre la seconda parte del percorso è molto più semplice: ho aperto un poliambulatorio a Reggio Calabria, nel 1998, chiamato La Feluca. All’interno di questa struttura svolgiamo tante attività, soprattutto riguardo la prevenzione e la diagnosi in terapia nel campo della rieducazione funzionale, cardiologica, neurologica, con aspetti riabilitativi”.

Da qualche tempo il Dott. Foti ha scelto di dedicare il proprio impegno anche in un altro ambito, non solo medico ma anche, in qualche modo, sociale.

“Da una quindicina di anni abbiamo sviluppato dei moduli formativi per la cardioprotezione di comunità. Fondamentalmente ci occupiamo di rendere cardioprotetti e sicuri dei luoghi dove accede il pubblico, quindi di fornire defibrillatori e formare personale, soprattutto non sanitario, all’utilizzo di questo strumento. Dal 2001 c’è una legge che autorizza tutte le persone non sanitarie a utilizzare un defibrillatore, previo ottenimento di un piccolo brevetto o certificato, che attesti il conseguimento di un breve corso della durata di 5 ore. Cerchiamo di mettere defibrillatori in posti con accesso pubblico per un motivo molto semplice: ogni anno se ne vanno via più di 70mila persone, sopratutto sotto i 50 anni, e vanno via proprio con un arresto cardiaco. E’ un’evenienza che si può tranquillamente neutralizzare senza essere medici attraverso le manovre salvavita e quindi il massaggio cardiaco e l’utilizzo tempestivo del defibrillatore, entro i primi 4 minuti dall’evento. Un intervento del genere, mentre sta per arrivare il 118, potrebbe essere essenziale per salvare la vita ad una persona”.

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Ancor più importane è il ruolo determinante che un defibrillatore ricopre all’interno dell’ambito sportivo. Proprio a conferma di ciò il Governo italiano ha emanato un apposito decreto che obbliga per legge le società sportive a dotarsi di defibrillatori semiautomatici.

“E’ stato emanato il Decreto Balduzzi da circa due anni, che però è già al terzo rinvio, ogni 6 mesi ne rinviano l’applicazione e attualmente l’obbligo dovrebbe scattare tra giugno e luglio del 2017. Secondo tale decreto tutte le associazioni sportive dilettantistiche devono possedere il defibrillatore, anche chi gestisce palestre, piscine e impianti di ogni genere”.

Ma quanto è importante il pronto soccorso dello sport? Fabio Foti ci risponde con grande convinzione.

“E’ fondamentale e decisivo! Molto spesso leggiamo notizie che fanno riferimento al fatto che ogni giorno soggetti non medici salvano la vita ad altre persone: la cassiera, il portiere, il professore. Se c’è il defibrillatore e se c’è qualcuno che lo sa usare, le persone possono essere salvate davvero, adulti, bambini e anziani. L’arresto cardiaco purtroppo può colpire tutti, non si tratta di infarto, è una cosa abbastanza diversa: l’infarto è un fatto idraulico, l’arresto cardiaco è un fatto elettrico, cioè il cuore per qualche motivo va in corto circuito e ciò può avvenire a tutte le età, è ovvio che nell’ambito dell’attività sportiva a maggior ragione bisognerebbe essere muniti di defibrillatore”.

Il Dottore reggino, insieme ad altri colleghi, si impegna inoltre giornalmente nella divulgazione della manovra di Heimlich. Qualche tempo fa si è diffusa la tragica notizia di una bimba morta a causa di soffocamento all’Ikea e da allora l’azienda ha istituito dei centri di primo soccorso antisoffocamento, addestrando il personale a mettere in atto la manovra salvavita.

“Stiamo facendo sempre più divulgazione delle manovre antisoffocamento nelle attività ristorative, anche in alcuni locali di Reggio, a titolo gratuito. Purtroppo può accadere in qualunque momento e il personale di un locale dovrebbe sapere come agire. Solo l’anno scorso sono morti 100 bambini ed è una cosa che non è concepibile. Infatti stiamo trattando molto le manovre salvavita pediatriche, sia il massaggio, che soprattutto al disostruzione da corpo estraneo. E’ importante capire che quando c’è un minimo di formazione, possono succedere cose eccellenti”.

L’appello che il Dott. Fabio Foti lancia è che, qualsiasi tipo di attività, oltre ad avere come priorità quella di fornire un servizio di qualità per quelle che sono le proprie competenze, non può ormai prescindere, nel 2017, dall’attenzione alla tutela e alla salute delle persone che sono all’interno del locale stesso e che in quel momento oltre a voler mangiare bene, stare bene ed essere in totale relax, hanno anche l’esigenza di essere sicuri.

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“Sicuri vuol dire che il personale della struttura può, con una frequentazione di corsi, essere addestrato ad eseguire le manovre salvavita. La presenza di un defibrillatore completa questa triade virtuosa e fa si che tutti i clienti si possano sentire tranquilli e sicuri. Tutto ciò potrebbe diventare anche un elemento di marketing. Lo fanno infatti negli Stati Uniti, ad esempio una persona che ha una struttura sportiva può trasformare la cardioprotezione proprio in un elemento di marketing, per incrementare le inscrizioni e la clientela. Può essere una marcia in più, il locale si caratterizza anche per questo impegno sociale e dimostra di essere attento alla sicurezza dei propri clienti. Sono cose molto nuove e dinamiche, che cerchiamo di diffondere e far conoscere. Abbiamo anche fatto dei flashmob sul Lungomare di Lazzaro, buttando dei manichini a terra e abbiamo mostrato le manovre…ad avvicinarsi c’era molta gente incuriosita”.

Molto spesso si pensa erroneamente che tutte queste siano manovre e situazioni di competenza medica, invece si tratta di vere e proprie urgenze per il quale chiamare il medico a volte potrebbe non essere risolutivo, in quanto è molto alto il rischio che arriverebbe troppo tardi. Il Dott. Foti assicura: “è molto semplice e chiunque può imparare in pochissimo tempo. Il messaggio è questo: tutti possono imparare in breve tempo le manovre e salvare una vita”.

ARTICOLO TRATTO DALLA RIVISTA TRIMESTRALE DI SALUTE E BENESSERE ‘VIVI BENE’ DELLA FARMACIA ‘FATA MORGANA’ DI REGGIO CALABRIA

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