'Sei davvero social? Posalo'. Parte la campagna 'anti' smartphone

Sempre più padroni delle nostre vite, gli smartph

Sempre più padroni delle nostre vite, gli smartphone oramai sono diventati fedeli compagni per ogni essere umano, tanto da sostituire quasi le normali interazioni tra persone. ‘SEI davvero social? Allora #posalo» o anche ”giù i telefoni, su lo sguardo”: sono gli slogan scelti dai ragazzi di Nudge Italia – gruppo di giovani ricercatori nel campo delle scienze del comportamento, nato per iniziativa di Paolo Moderato, ordinario di Psicologia Generale presso l’Università IULM di Milano – per il loro primo esperimento sul campo di ”digital detox”.

Si tratta della possibilità di disintossicarsi dall’utilizzo intenso dei device digitali – smartphone soprattutto, ma anche tablet, notebook, dispositivi tecnologici indossabili – per ridurre i livelli di stress e ansia e contemporaneamente riacquistare un normale di livello di socialità, tornando a prestare attenzione a ciò che ci circonda.

Un fenomeno in crescita, a partire dal 2008, quando i clienti della Fairmont, catena di alberghi nella zona delle Montagne Rocciose Canadesi, furono ben lieti di pagare 500 dollari a notte per vedersi confiscare i propri BlackBerry e vivere una lussuosa esperienza di ”electronic rehab”, riabilitazione all’uso dei dispositivi elettronici.

Un fenomeno in crescita -si legge su Repubblica.it- a partire dal 2008, quando i clienti della Fairmont, catena di alberghi nella zona delle Montagne Rocciose Canadesi, furono ben lieti di pagare 500 dollari a notte per vedersi confiscare i propri BlackBerry e vivere una lussuosa esperienza di ”electronic rehab”, riabilitazione all’uso dei dispositivi elettronici.

Due locali di Milano, ”Four Roses Pub” e il bar ”La Ringhiera”, hanno deciso di sposare l’iniziativa, cosi i clienti hanno la possibilità di posare i propri dispositivi digitali in appositi cestini. ‘Rivoluzione’ anti digitale non semplice da attuare, però i primi risultati non si sono fatti attendere: ”I clienti hanno davvero iniziato a posare nei cestini i loro cellulari e noi abbiamo potuto raccogliere dati sull’iniziativa”, commenta soddisfatta Eleonora Volta, 21 anni, blogger per Nudge Italia, studentessa IULM del corso in economia comportamentale.

Spiega in modo dettagliato Magda Lopes, membro del team: ”Gli smartphone hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante nei processi di socializzazione. Le pause tra un’attività e l’altra sono scandite dalla presenza dei telefoni cellulari, che interferiscono nell’interazione tra le persone. Anche quando siamo a tavola, i momenti che dovrebbero essere dedicati al ristoro e alla convivialità si trasformano in una sosta in isolamento dal contesto in cui ci si trova, priva di scambi relazionali ed emotivi. Per questo – prosegue Magda – abbiamo posizionato dei cesti porta-smartphone, corredati da slogan che invitavano a posarli e dall’hashtag #posalo”.

Nei prossimi mesi si capirà se l’iniziativa attecchirà, magari diffondendosi da Milano al resto d’Italia. Di sicuro programmi come quello di #posalo sono utilissimi per far capire (specie alle nuove generazioni, ‘investite’ in modo totale da smartphone e social network) che esiste un mondo fuori dagli apparecchi digitali…