Confindustria, Nucera: “Burocrazia ostacola sviluppo, nel reggino troppe opere ferme”

L'assessore regionale allo Sviluppo Economico e al

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive della Regione Calabria, Francesco Russo, ha incontrato nella sede di Confindustria Reggio Calabria gli imprenditori reggini per illustrare, insieme al dirigente regionale del settore Sviluppo economico, Felice Iracà, gli strumenti agevolativi a favore delle imprese.

L’esponente della giunta Oliverio ha fatto il punto sul lavoro messo in campo in questa legislatura regionale per dare nuovo slancio all’economia del territorio e invertire la tendenza negativa sul fronte occupazionale e dell’attività imprenditoriale: “In Calabria, secondo quanto emerge dai dati Istat, abbiamo riscontrato negli ultimi due anni – ha affermato Russo – una crescita dell’occupazione del 2%,  un incremento del 10% dell’export e del numero di aziende che corrisponde all’1,2%. A fronte di questi risultati, tuttavia, vi è una condizione di partenza spaventosa: in Calabria si registra il 24% di disoccupati rispetto ad una media nazionale ed europea che si attesta, rispettivamente, all’11 e al 7 percento. Bisogna continuare a lavorare, mettendo in campo politiche e strumenti decisivi – ha aggiunto l’assessore regionale – per abbattere questi numeri e superare l’emergenza”.

Tra gli strumenti agevolativi per le imprese elencati, i contratti di sviluppo e la legge 181/89.  “Sono misure che abbiamo concordato – ha spiegato Russo –  con il governo nazionale che si aggiungono a quelle predisposte dalla Regione. I contratti di sviluppo, ad esempio, hanno permesso, attraverso l’impegno della Hitachi, di rilanciare lo stabilimento di Torre Lupo a Reggio Calabria, incrementando addirittura l’occupazione. La Legge 181 per le aree industriali colpite da crisi industriale e di settore – ha continuato l’assessore allo Sviluppo Economico –  riguarda in modo particolare le piccole e medie imprese. Come Regione abbiamo investito in questo strumento una notevole quantità di risorse, triplicando quasi quelle previste a livello  nazionale. A queste si aggiunge il credito d’imposta che vede la Calabria prima regione nel Mezzogiorno per numero di richieste, circa 2mila 500”.

 

All’incontro ha preso parte anche il presidente di Confindustria Reggio Calabria Giuseppe Nucera, il quale ha posto l’accento sull’impasse burocratico e sulla modesta incisività politica sulle questioni che riguardano il tessuto economico e imprenditoriale del territorio metropolitano:  “La ripresa che c’è nel Paese al Sud e in particolare in Calabria e nella provincia di Reggio si avverte poco. Abbiamo presentato un rapporto al palazzo del Governo quattro mesi fa – ha evidenziato Nucera – sul valore delle opere pubbliche ferme, che ammonta a un miliardo e 300 milioni di euro. Occorre sbloccare queste risorse. In questo senso, stiamo sollecitando la Prefettura per l’istituzione di un tavolo tecnico, che sia anche un momento di confronto con i vari enti.  In una realtà economica, come quella reggina, fortemente caratterizzata dall’edilizia, si avverte in maniera considerevole questa criticità”.

Secondo il numero uno degli industriali reggini, “bisogna dire con forza che c’è una burocrazia che ostacola l’economia e le aziende e c’è una politica che non tutela a sufficienza l’interesse pubblico dei reggini”. Nello specifico, il presidente di Confindustria Reggio ha rilevato uno sproporzione negli investimenti Anas sulla strada statale 106 jonica: “Grande parte dei 4 miliardi e 600 milioni messi in campo andranno a favore delle province di Cosenza e Catanzaro, mentre quella di Reggio – ha affermato Nucera – è maltrattata. I politici, che rappresentano la nostra provincia a tutti i livelli, devono intervenire. La strada Bovalino-Bagnara, ad esempio, progettata dieci anni fa è ferma. Si tratta di una delle tante opere bloccate e, nello specifico, di un collegamento che toglierebbe dall’isolamento – ha aggiunto il presidente di Confindustria – la fascia ionica reggina”.

Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti Giuseppe Mandaglio (Geotechnical Srl), Antonio Violi (Atlantis Srl), Giuseppe Falduto (PF Company Srl) e Marcello Ferraro Restano (Presidente nazionale Federcave)