Il Comitato pro aeroporto dello Stretto: "Vogliamo risposte certe"

Alitalia ripristinerà i voli cancellati, abbiamo,

Alitalia ripristinerà i voli cancellati, abbiamo, finalmente, la continuità territoriale, i collegamenti veloci e funzionali per la ionica, la tirrenica e le isole. Insomma, siamo quasi fuori dall’eterna emergenza.

Purtroppo, questo è solo il sogno, la realtà infatti va in ben altra direzione.

Dopo oltre 7 mesi di promesse e di attese, siamo giunti alla stagione estiva senza alcuna certezza per il futuro dello Scalo, a rischio di chiusura o di drastico ridimensionamento.

Via, allora, con determinazione, alla serie di iniziative preannunciate e già avviate:

  • petizione, avviata sia on line, sia in forma cartacea sul corso Garibaldi (tutti i venerdì e i sabati del mese, dalle 18 alle 20);
  • trasferta a Catanzaro in pullman, congiuntamente con una delegazione di Crotone, per un sit-in davanti alla cittadella regionale, il 21 giugno alle ore 10.30.
  • Richiesta di documentazione ulteriore alla Prefettura e alla curatela;
  • Coinvolgimento della pubblica opinione mediante: attività capillare di sensibilizzazione sul territorio; comunicazioni alla stampa (anche nazionale), ai giornali on line e sui social (facebook, istagram, twitter, etc.)

Vogliamo scongiurare il rischio di chiusura del nostro aeroporto e iniziare a parlare non più di emergenza, ma di sviluppo.

Non ci interessano le giustificazioni burocratiche e lo scaricabarile, vogliamo risposte certe e documentate, risultati tangibili. Nessun eventuale inadempimento burocratico da parte di Alitalia può sanare il peso di affermazioni false e di una politica fatalistica.

Le attività di protesta già avviate o in corso di organizzazione continueranno, con intensità crescente, almeno fin quando i cittadini dell’area dello stretto non saranno in grado di spostarsi verso i principali scali nazionali (Roma e Milano) ad orari fruibili.

Come è giusto in una democrazia che si rispetti, abbiamo cercato di stimolare le Istituzioni, mettendo al bando forme di dicotomia tra le stesse ed i cittadini. Anche in considerazione degli oneri ereditati dalle passate gestioni fallimentari, abbiamo manifestato comprensione e abbiamo dato supporto tecnico-normativo, ma siamo stati mal ripagati dalla nostra classe dirigente, politica e amministrativa. Alla nostra disponibilità ha risposto, infatti, con arroganza, supponenza, dimostrando una visione distorta e abnorme della democrazia e del rapporto con i cittadini, rovesciandone il senso e le funzioni. Non i rappresentanti pubblici al servizio dei cittadini, ma il contrario.

Come se non bastasse è stata messa in campo una politica dilatoria. Un temporeggiare mortificante e, alla fine, quasi “ingenuo”, finalizzato ad attendere l’arrivo della SACAL, (società a partecipazione pubblica, in realtà non immune dall’influenza del potere di indirizzo politico-amministrativo), con l’intento di delegare ogni responsabilità e impegno risolutivo a quest’ultima, come se fosse un soggetto giuridico completamente distinto.

Oggi, quindi, ripercorrendo le varie tappe, a partire dalla prima manifestazione del comitato ed dal primo incontro in Prefettura il 7 ottobre 2016, trova conferma il disegno che si percepiva già allora: fare di Lamezia l’unico aeroporto regionale, chiudendo o trasformando in una insignificante appendice il Tito Minniti. Lo avvalorano anche le recenti dichiarazioni di Vito Riggio, presidente ENAC, ente al quale si deve ascrivere anche la colpa di un bando per gli aeroporti calabresi, al punto da essere impugnato e bocciato in primo grado di giudizio.

Poiché gli ultimi due incontri in Prefettura, datati 11 e 30 maggio 2017, sono stati privi di chiarezza, trasparenza e coerenza espositiva, il Comitato è stato costretto a trasformarsi in agenzia di investigazione, per far luce sul mancato ripristino dei precedenti voli, annunciato sin da fine marzo e sull’assenza di convenzioni con vettori alternativi.

Particolarmente gravi e ingiustificabili sono state le dichiarazioni fatte delle Istituzioni, in un contesto particolare come la Prefettura, di aver provveduto alla liquidazione del debito pregresso verso la compagnia Alitalia, conditio sine qua non per il ripristino dei voli cancellati.

Risposte chiarificatrici e scritte sono arrivate solo dopo il contatto alla dott.ssa Claudia Bugno, responsabile affari pubblici della sopra indicata compagnia aerea,  “..ad oggi (9 giugno 2017) non è intervenuto alcun pagamento del pregresso debito (pari a 1.853.581,79 euro). Siamo ancora in attesa del perfezionamento di tale pagamento da parte della Regione”.

Le Istituzioni, invece, non hanno mai esibito sui tavoli della Prefettura, né altrove,  la documentazione da noi, più volte richiesta, indispensabile a chiarire oggettivamente  la vicenda.

Dall’interlocuzione con la dott.ssa Bugno emerge un altro aspetto molto inquietante sulle reali intenzioni delle Istituzioni locali, regionali e nazionali e relativo al bando di co-marketing che la Regione ha recentemente pubblicato e che ha la finalità di incentivare il traffico aereo, in particolar modo il turismo, sul territorio calabrese.

Dalla risposta della stessa dirigente si legge testualmente  “…la stesura del bando ha escluso che potessero essere ammesse a partecipare tutte le Compagnie aeree, essendo aperto solo a soggetti che svolgono da statuto sociale servizi di promozione e di marketing.” Di fatto, solo Ryaner ha questi requisiti e, come sappiamo, non può e non vuole volare su Reggio Calabria, quindi, considerando che l’aeroporto di Crotone è attualmente chiuso, i fondi a disposizione andrebbero ad incentivare solo il traffico aereo su Lamezia.

Anche se la compagnia ha riportato nella stessa mail che sta lavorando per la modifica dello Statuto al fine di partecipare ai bandi e confermare l’interesse per il territorio calabrese e nella fattispecie all’aeroporto dello Stretto.

A rafforzare i dubbi su questo machiavellico disegno è la constatazione che Alitalia sul Tito Minniti non ha ripristinato i voli cancellati, mentre su Lamezia ha incrementato la propria presenza con ulteriore volo al mattino ed uno alla sera.

Proprio in merito ai precedenti voli cancellati da e per l’Aeroporto dello Stretto, dalla mail ricevuta rileviamo che la prossima settimana è previsto un nuovo incontro tra Alitalia, Sacal e Istituzioni locali, per valutare se vi possano essere le condizioni per ripristinarli. Tutto questo è in aperta contraddizione con le affermazioni dei nostri rappresentanti politici, in occasione dell’ultimo tavolo del 30 maggio, in base alle quali sembrava che il rapporto con Alitalia fosse ormai privo di sbocchi.

Come tanti cittadini, saremmo ben lieti se da questo incontro emergessero accordi decisivi per il nostro scalo.

Invitiamo tutti coloro che hanno davvero a cuore le sorti della nostra città (Metropolitana?) ad aggregarsi purché rigorosamente senza bandiera di parte. Ma, soprattutto, chiediamo alla cittadinanza di scuotersi e di partecipare attivamente alla nostra battaglia, poiché non è in gioco solo l’aeroporto, ma il destino dell’intera Area dello Stretto, province comprese.

Il Comitato pro aeroporto dello Stretto