Comitato Aeroporto dello Stretto: "Cittadini non assistano rassegnati"

L’emergenza sull’aeroporto dello stretto sem

L’emergenza sull’aeroporto dello stretto sembra non aver mai fine. Ma il paradosso è che, mentre i nostri rappresentanti istituzionali si dimostrano inadeguati e poco inclini a spendersi incondizionatamente per la salvezza di un’infrastruttura di vitale importanza per il futuro economico del territorio, dall’altra parte d’Italia, due esponenti politici piemontesi si stanno impegnando caparbiamente per garantire, ai residenti di origine calabrese, la possibilità di viaggiare sulla tratta Torino-Reggio Calabria.

Al contrario dei rappresentanti locali, il Comitato, senza mezzi, ma con grande passione, porta avanti il piano d’azione per la tutela dell’aeroporto dello stretto. Mercoledì scorso, insieme ad un gruppo di cittadini, si è recato alla Cittadella regionale (zona Germaneto – CZ), per estendere la protesta in difesa del bene pubblico verso tutti gli Organi responsabili.

Alla manifestazione, avente la finalità di ottenere risposte attendibili, si è unita una rappresentanza del comitato di cittadini di Crotone.
Dopo circa mezz’ora di accesa protesta, è stata comunicata la disponibilità al ricevimento di una delegazione mista dei due comitati. Rappresentavano la Regione: l’ing. Domenico Pallaria (dirigente generale facente funzioni), Marco Merante (dirigente infrastrutture, lavori pubblici e mobilità), Sonia Tallarico (dirigente turismo e beni culturali) e il capo struttura ing. Rodolfo Bova.

Dal colloquio è emerso che:
– in merito al saldo del debito pregresso verso Alitalia, funzionale al ripristino dei precedenti voli sull’area dello stretto, i dirigenti hanno approvato nella stessa giornata il decreto di pagamento, che dovrebbe esser accreditato nell’arco di 10 gg circa. Il comitato ha richiesto ed ha ottenuto l’impegno di aver consegnata copia del documento attestante l’avvenuto pagamento.
– la prossima settimana dovrebbe svolgersi un incontro tra i vertici Alitalia e le Istituzioni territoriali per valutare proprio il ripristino dei voli soppressi da parte della compagnia aerea.

Durante il colloquio si è ipotizzata la possibilità che il vettore blu panorama possa integrare l’attuale offerta volativa, anche se il direttore aziendale Giancarlo Zeni, collegato telefonicamente in viva voce, ha rimarcato che la fornitura del servizio è subordinata alla presenza o meno della compagnia Alitalia sulla stessa fascia oraria e sulle stesse tratte. Conseguenza logica è che, in assenza di un potenziamento dell’utenza sullo scalo reggino, difficilmente sarà possibile instaurare un concreto regime concorrenziale.

A tal riguardo, è preoccupante il fatto che ancora non sia stato reso pubblico, secondo le norme sulla trasparenza, il piano industriale della nuova società di gestione, che, in quanto partecipata dalle istituzioni, non va considerata un soggetto giuridico scollegato.

Solo attraverso la pubblicazione di tale piano di sviluppo economico e finanziario, i vettori aerei potranno riuscire a valutare la convenienza a programmare delle tratte sugli scali di Reggio e di Crotone (quest’ultimo attualmente chiuso fino a data indeterminata). In assenza del piano ogni finanziamento, ogni bando incentivante andrà a beneficio del solo scalo di Lamezia, amplificando l’isolamento e il disagio economico delle aree periferiche della Calabria.

La situazione di stallo emersa nel corso dell’incontro, ha portato il Comitato a confermare le attività di protesta, fino al sopraggiungere di risultati concreti.

Hanno determinato questa decisione, soprattutto, la comunicazione dell’ulteriore rinvio alla prossima settimana del tavolo romano sull’aeroporto dello stretto e la tendenza da parte degli organi responsabili a non dare risposte certe o persino fallaci (esempio sono le dichiarazioni dei rappresentanti istituzionali contenute nei verbali dei tavoli prefettizi del 11 e 30 maggio, in palese contrasto con quelle rilasciate dopo la smentita dei vertici Alitalia sull’avvenuto pagamento del debito funzionale al ripristino dei precedenti voli sullo Stretto)

Anche per questo atteggiamento negativo e nel rispetto della concretezza, il Comitato ha scelto di non partecipare formalmente al consiglio comunale aperto del 22 c.m. , fuori tempo, fuori luogo e privo di oggetto.

Fuori tempo poiché avrebbe avuto un senso se si fosse svolto tre mesi or sono, quando ancora vi sarebbero stati dei margini per una minima programmazione stagionale.

Fuori luogo poiché avrebbe dovuto svolgersi nell’ambito della sede Metropolitana. Un Consiglio metropolitano, infatti, avrebbe avuto una qualche utilità, considerato che ai sensi dell’art. 15 dello specifico statuto è prevista la competenza in materia di sviluppo e tutela dell’aeroporto. Ancor di più se fossero stati coinvolti tutti i Sindaci dell’area metropolitana.
Infine, privo di oggetto per la mancata pubblicazione del piano industriale, documento basilare per aprire qualsiasi discussione e qualsiasi programmazione.

Per interrompere il diluvio di parole, già sentite e prive di concretezza, il Comitato ha effettuato un flash mob durante il consiglio, sottolineando l’inadeguatezza dell’intera classe politica locale, dalla maggioranza all’opposizione.

Infatti, mentre la situazione precipita sempre più e la formazione del nuovo CDA SACAL non promette nulla di buono, si ritiene doveroso che i politici si assumano le proprie responsabilità dimettendosi in massa, come avevano promesso, lasciando che il prefetto ripristini i livelli essenziali dei diritti civili e sociali, (ai sensi degli artt. 117, co. 2 lett. m e 120, co. 2).

Anche per questo il Comitato continuerà la sottoscrizione della petizione tutti i venerdì ed i sabato presso i punti nevralgici della città.
Se davvero si ha a cuore le sorti dell’aeroporto, si invitano i cittadini a firmare in massa. Non si può aspettare, rassegnati e indolenti, che, in autunno, ma forse anche dopo il 14 luglio (data di fine esercizio provvisorio), esso venga spogliato come avviene agli alberi.