Citynow incontra Kinga Glyk, la bassista polacca giovane promessa del jazz - VIDEO

Con il concerto del Kinga Glyk Trio, si è conclus

Con il concerto del Kinga Glyk Trio, si è conclusa la sesta edizione del Play Music Festival, che anche quest’anno si è svolto al Miramare. I ‘Fili Sottili’ della musica il tema alla base dei tre concerti-evento, che hanno visto l’Ivan Mazuze Quartet e gli Urban Fabula & Fabrizio Bosso esibirsi prima della giovane bassista polacca.

Appena ventenne, Kinga (accompagnata dalle tastiere di Rafal Stepien e dalle percussioni del padre Irek Glyk) ha dato evidente conferma del talento che ne fanno una degli astri nascenti della scena jazz-blues europea. Nel 2015 ha ottenuto riconoscimenti dalle due più importanti riviste di jazz polacche (Jazz Top e Blues Top) mentre nel 2016 ha registrato il suo secondo album dal vivo intitolato ‘Happy Birthday’.

Sin dalle prime note, Kinga Glyk ha dato ampio sfoggio delle proprie capacità. Il basso ha ‘preso vita’ dall’energia straripante della giovane polacca. Alternando momenti vivaci con atmosfere più intime, il ‘Kinga Glyk Trio’ non si è mai ‘sovrapposto’. Sempre ideale la perfetta unione tra gli strumenti, al contempo ugualmente azzeccate le varie ‘incursioni’ solitarie di tastiere, percussioni e basso.

Dopo aver salutato e ringraziato il numeroso pubblico presente, che ha dimostrato in modo inequivocabile di aver apprezzato l’esibizione del trio, Kinga Glyk ha chiuso il concerto con quella che probabilmente è la sua performance più conosciuta. La bassista polacca si è infatti congedata dal pubblico reggino con una strepitosa rivisitazione di ‘Tears in Heaven’ di Eric Clapton, ricalcando nello specifico la cover di Jeff Berlin, anch’essa suonata solamente con il basso.