Il Cis della Calabria ha presentato “Distratte le mani”

Nella sala biblioteca del Palazzo “C. Alvaro”

Nella sala biblioteca del Palazzo “C. Alvaro” della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, con il patrocinio della Città metropolitana di Reggio Calabria, per la prima volta nella città di Reggio, ha presentato il libro “Distratte le mani” di Daniela Pericone, edizioni Coup d’idée di Enrica Dorna. Dopo il saluto del dott. Filippo Quartuccio, delegato alla cultura della città metropolitana, ha aperto i lavori Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, sostenendo che la poesia di Daniela è di alto impegno formale, fortemente radicata nel linguaggio concettuale e filosofico. La poetessa Pericone, laureata in Scienze Politiche, per molti anni si è occupata di promozione artistica e letteraria.

È autrice di numerose sillogi di poesia: “Passo di giaguaro”; “Aria di ventura”; “Il caso e la ragione”; L’ inciampo. Il prof. René Corona, docente di Lingua e Traduzione Francese dell’Università di Messina, poeta e scrittore, ha sottolineato come il suo intervento si delinea seguendo due percorsi come in un viaggio dove autrice e lettore camminano insieme.

Se già nel precedente volume “L’inciampo” vi erano tracce importanti di una poetica barocca, qui con “Distratte le mani pare al lettore critico che Daniela Pericone abbia svolto decisamente in quella direzione con una ricerca formale di termini arcaici e altamente melodici: un barocco che attraversa i secoli ed è visto come espressione della condizione umana dove vita e morte, gioia e dolore sono onnipresenti. Nella lettura intertestuale del lettore oltre Bufalino troviamo Rimbaud e Wain, ma un’analisi più approfondita dei lessemi e delle sonorità e una considerazione sullo scrivere, la fatica esistenziale dello scrivere, ci condurrà verso la conclusione dell’intervento che, partendo da una frase di Yeves Bonnefoy: “la poesia più che trovare è cercare”, celebra il volume come un libro necessario, ancorché di non facile lettura, da leggere assolutamente nell’urgenza dei tempi.

Il dott. Filippo Aragona, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, nel suo intervento ha illustrato le qualità concettuali e filosofica della poesia della Pericone. Arthur Rimbaud, nella “Lettera del veggente” sosteneva che la sua ricerca sarà l’interiorità: “il poeta cerca la sua anima, la scruta, la saggia…”. Anche la nostra poetessa, con un linguaggio sublime e filosofico dà più attenzione al mondo dell’introspezione che è molto più affascinante e misterioso dell’universo visibile. Le poesie della Pericone sono state interpretate magistralmente dalla poetessa Caterina Scopelliti.

La stessa autrice ha letto e commentato alcune sue composizioni, nel ringraziare i presenti e gli organizzatori dell’incontro, ha sostenuto che la sua poesia è un atto di serietà e di assunzione di responsabilità nei confronti del mondo.