Sabato 19 maggio 2018 alle h 19.00 , presso la sede di Via Amerigo Vespucci n 10/g, il Circolo culturale Guglielmo Calarco presenterà “Rosh Shel Calabria” di Tonino Nocera, Città del Sole Edizioni.
Tonino (Antonino Fabio Massimo) Nocera, pubblicista. Ha cominciato collaborando con Laltrareggio . Ha scritto per Hiram, Keshet , Il Metropolitano, inBanc@ , Il Nostro Tempo , Newz , Sullam . Socio dell’ AISG (Associazione Italiana per lo studio del Giudaismo).
L’Autore, in questa opera , ha indagato sul rapporto tra la Calabria e l’ebraismo, Rosh Shel Calabria (Capo della Calabria) è appunto la denominazione data degli ebrei a Reggio Calabria.
La presenza degli ebrei nella nostra regione è infatti ampiamente dimostrata da importanti ritrovamenti tra i quali il mosaico della sinagoga conservato a Bova. Gli ebrei erano presenti a Reggio Calabria , a Bova, S. Lorenzo, Motta S.Giovanni, Pentidattilo e S.Eufemia e intrattenevano importanti scambi commerciali con Messina e la Sicilia.
Dopo l’editto di Ferdinando il Cattolico, che nel novembre 1510, impose l’espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli dal Mezzogiorno, scomparve una comunità formata da “consistenti nuclei borghesi caratterizzati da dinamismo economico e vivacità culturale”. Da quel momento si determinò la fine di un periodo fiorente per l’attività commerciali ed infatti , scrive Nocera, i flussi commerciali e culturali del mediterraneo non riguarderanno più il Sud a differenza invece di altre parti d’Italia dove una politica locale più accorta fece fruttare la presenza degli ebrei nel proprio territorio.
Nel lungo percorso attraverso il tempo contenuto nel suo libro, Tonino Nocera riporta alla memoria eventi e circostanze importanti nonchè personalità misconosciute come benedetto Musolino, fondatore della setta carbonbara “Figliuoli della Giovine Italia” che combatté con Garibaldi nell’impresa dei Mille ed altre più note come lo scrittore Mario La Cava che si recò ad Israele, quale inviato del Corriere Meridionale, al processo contro Adolf Eichmann uno dei maggiori carnefici nazisti e il maresciallo Gaetano Marrari che gestì con grande umanità e rispetto verso gli internati il campo di concentramento fascista di Ferramonti di Tarsia.
Presenta il libro Gianluca Ursini, interviene Maria Luisa Neri.