CatonaTeatro torna a casa con Don Chisciotte

di Anna Biasi – Finalmente a casa. La nuova Aren

di Anna Biasi – Finalmente a casa. La nuova Arena A. Neri di Catona accoglie il suo matador: Enrico Guarneri nei panni di Don Chisciotte. Buona la terza per CatonaTeatro che con l’eroe romantico originale e il maestro Piero intento a lottare contro la legge governativa sulle biblioteche conquista tutta la platea. La rappresentazione teatrale con la regia di Guglielmo Ferro s’ispira al “Don Chisciotte” della Mancia di Miguel de Cervantes Saavedra, un sognatore appassionato di romanzi cavallereschi, le cui letture lo trasportano in un mondo immaginativo. Allo stesso modo il maestro Piero combatte contro la tecnocrazia ed è affezionato al libro del Don Chisciotte, il cui bello è proprio quello di poter sognare.  Così prende avvio la parte avvenente del teatro: l’immaginazione. È una catena di rappresentazioni mentali, in cui lo spettatore reale immagina la scena, Don Chisciotte vola via dalla vita, s’immerge nelle prodezze epopee ed è ansioso di essere nominato cavaliere, ed Enrico Guarneri sale le scalette della biblioteca ed è subito a cavallo. Così con la fantasia la locanda si trasforma in un favoloso castello e “di prescia” viene organizzata una finta investitura.

La compagnia capitanata dal sorprendente Guarneri è composta da Vincenzo Volo (Sancho Panza, Santo), Francesca Ferro (Duchessa, Ispettrice), Nadia De Luca (Locandiera, Rosa), Rosario Marco Amato (Oste, direttore Vatteroni), Rosario Minardi (Merlino, Commissario), Mario Opinato (Diavolo, professore Gianserra), Nuccia Mazzarà (Contadina) e Verdiana Barbagallo (Maritornes). Le scene sono di Salvo Manciagli, i costumi di Riccardo Cappello e le luci di Andrea Chiavaro.

La scena del trionfo, ossia lo snodo centrale è rappresentato da questo quesito “Cosa provate a leggere tutti questi libri?”, “per ogni libro – risponde il bibliotecario Piero – io provo stupore!”. I libri sono immagini nella memoria, cuore e petto che bruciano e sogni dai quali non si è ancora svegliati.

La messinscena di Enrico Guarneri raggiunge la massima comicità surreale quando alterna l’italiano aulico, le parole accentate spagnole e il mix di dialetto catanese. (“Lo vuoi sapir? “ma che è questo il ppobblemaaa?”).

La presenza del comico, cabarettista ed attore Guarneri a CatonaTeatro è una costante, insostituibile. Quest’estate sarà presente due volte a teatro perché il 19 agosto dirigerà la commedia “Quaranta ma non li dimostra”, che è stata già messa in scena, qualche anno fa.

Il protagonista della serata toglie le vesti di attore e parla al cuore dello spettatore: “Avete assistito ad una riduzione di quello che io ritengo  essere, opinione mia personale naturalmente, il più grande libro che sia mai stato concepito e scritto. Avete notato anche il parallelismo tra il Don Chisciotte di Cerventes e il Don Chisciotte di tutti i giorni, colui che si batte e spesso non riesce a vincere per la difesa dell’arte e della cultura, che invece, voi questa sera, con la vostra presenza, avete sottoscritto”.

Tra gli applausi finali, Enrico Guarneri lancia al pubblico un ultimo, spiritoso e mangereccio appello “ Vi prego rinunciate a due pizze l’anno, ma comprate un abbonamento a teatro”.