Cataforio - Al via le iniziative culturali e artistiche di "Paesaggi attivi"

È stato inaugurato il 5 agosto a Cataforìo (RC)

È stato inaugurato il 5 agosto a Cataforìo (RC) il nuovo evento a cura di Catartica Care (nelle persone di Valentina Tebala, Martina Mauro, Michele Tarzia e Luigi Scopelliti) che quest’anno ha intavolato una riflessione ampia e interdisciplinare sul valore e il concetto stesso di paesaggio o, meglio, sui paesaggi. Paesaggi Attivi è difatti il titolo che convoglia una serie di iniziative culturali e artistiche legate ai linguaggi contemporanei: mostre, installazioni site specific, progetti di arte partecipativa, produzioni creative grafiche ed editoriali, incontri e tavole rotonde, proiezioni cinematografiche e concerti. Inoltre, questa edizione si caratterizza per una serie di incursioni-lampo nel centro cittadino, in alcuni dei più importanti e significativi beni culturali e ambientali della città di Reggio Calabria: dal 10 al 14 settembre sarà la volta di due mostre all’Ipogeo di piazza Italia e al Castello Aragonese con installazioni sonore ed interattive del sound artist Costantino Rizzuti, a cura di Valentina Tebala.

Invece nel borgo di Cataforìo, sarà possibile visitare fino all’8 agosto le due mostre allestite all’interno di vecchie case abbandonate ma concesse per l’occasione dai proprietari: l’esposizione audio-visiva ‘Le vacche sono anime del purgatorio’, trasposizione della ricerca e del progetto editoriale nato dalla collaborazione del musicista ed etnomusicologo Valentino Santagati con il fotografo Carlo Mangiola, e poi la piccola ma molto densa personale di Roberto Giriolo titolata ‘Diario di un Vecchio’, parte del progetto ‘La Deriva dei Continenti’.

Ad accogliere il visitatore, varcato l’ingresso della casa che ospita la prima mostra, è un universo di suoni – naturali e umani, quindi prodotti artificialmente – appartenenti a un mondo che forse non siamo più in grado di “sentire” ma di cui avremmo bisogno di far tesoro per prendere coscienza e affrontare la crisi di un paesaggio che oggi subisce abusi di ogni sorta ai quali, in particolare nella nostra Calabria meridionale, assistiamo da troppo tempo come spettatori passivi. Questo mondo, dove ancora la comunità era profondamente legata alla natura e ai suoi ritmi, è immortalato nelle fotografie esposte nella stanza adiacente: un’evidente empatia dello sguardo del fotografo nei confronti dei personaggi ritratti, riesce a metterli in connessione con i fruitori: quasi si odono le voci, i battiti delle mani, le note degli strumenti musicali, i versi degli animali, in un rimando magico e sensibile coi suoni che ci avvolgono nella stanza precedente. Il 6 agosto si è svolta una tavola rotonda con Valentino Santagati dedicata proprio al progetto in mostra. La seconda esposizione, ‘Diario di un Vecchio’ di Giriolo, è invece il racconto – scritto e poi tradotto in immagini pittoriche e video – del viaggio del nonno materno dell’artista, Francesco Orlandini di Cataforìo, il quale nel 1944 fu fatto prigioniero dai soldati tedeschi sull’isola di Creta e imbarcato su una nave che risalendo il Danubio lo condusse al grande campo di lavoro 17’B, nella città austriaca di Krems. Una vecchia cartina geografica dell’Austria accompagna il pubblico a seguire le tracce del percorso affrontato da Orlandini su quella nave germanica e lascia intuire la strada del suo lungo viaggio di ritorno a piedi e con mezzi di fortuna fino a casa, in Calabria. Mentre le immagini che scorrono sul monitor ci mostrano il campo 17’B oggi attraverso le riprese dirette realizzate dall’artista nel 2014, le parole che narrano questa vicenda possono leggersi nel diario battuto a macchina da Giriolo sotto dettatura del nonno Francesco quando era ancora in vita. Affiancano l’esposizione una serie di piccoli album e taccuini di disegni dal vero della Vallata del Sant’Agata – realizzati ad acquerello e penne bic – in cui il tratto a penna molto veloce e spontaneo, teso a rendere la vitalità del paesaggio e a restituire il fluire degli elementi naturali, si alterna ad una stesura più meditata ad acquerello laddove a emergere è la rappresentazione di un paesaggio “emotivo” che ripone attenzione a certi elementi, totem naturali e artificiali significativi per Giriolo e per la sua definizione dell’ambiente in cui vive: la fiumara, l’asilo parrocchiale, l’imponente monte San Demetrio, la cabina dell’elettricità, il vecchio muro di Sant’Agata.

La serata inaugurale si è infine conclusa con un’azione collettiva realizzata come contributo al progetto di arte partecipativa ideato dalla curatrice Elena Forin, ‘A Blue Love Connection’, piantando e dedicando un’aiuola di fiori blu, simbolo dell’affermazione dei valori della pace, contro qualsiasi forma di terrorismo e di violenza nei confronti delle persone, delle culture e del paesaggio.

Oltre le mostre, fino all’8 agosto si susseguiranno a Cataforìo incontri e tavole rotonde volti a indagare attraverso vari spunti e punti di osservazione le tematiche de Paesaggi Attivi: giorno 6 agosto è stato presentato con l’aggiunta di una proiezione video realizzata per l’occasione, ‘Squisito: non erbario visionario’, una produzione visiva a cura della graphic designer Martina Mauro realizzata in seguito a una ricerca delle erbe spontanee, eduli e non, tipiche della Vallata del Sant’Agata.

Il 7 agosto, il programma prevede un pomeriggio dedicato all’indagine fotografica sul paesaggio con la presentazione in anteprima delle prime due tappe del progetto di ricerca visuale ‘Racconti dallo Stretto’ – nato dalla collaborazione tra l’associazione Il Cerchio dell’Immagine e il fotografo Filippo Romano – focalizzatesi nello specifico sull’area grecanica e la Vallata del Sant’Agata. A seguire, il concerto ‘Evocazioni e Invocazioni’ del musicista e polistrumentista Davide Ambrogio (originario di Cataforìo ma di stanza a Roma): una piccola storia musicale fatta di suoni, ricordi e incontri, coadiuvata da uno strumento in particolare, la voce, che più di tutti diventa protagonista nel ricreare quellʼambiente sonoro dove la forza evocativa e invocativa del canto viene fuori in tutta la sua potenza. Veri e propri “paesaggi sonori” in commistione musicale: lʼaria di Cataforìo, il silenzio polacco, lʼarmonia sarda e il chiasso orchestrale di Roma come esempi dellʼimportanza culturale e sociale della musica allʼinterno di ogni singola comunità.

Le giornate a Cataforìo si chiuderanno l’8 agosto con una tavola rotonda che vedrà ospite l’associazione A Di Città di  Rosarno (RC), giovane ma già importante realtà operante nel settore culturale in Calabria, e infine il reading di poesie a cura di Michele Tarzia con la proiezione del film ‘Le Corbusier in Calabria. Una suite visiva per otto suite musicali’ di Fabio Badolato e Jonny Costantino.

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