Carmelo Malacrino ai microfoni di CityNow: "lavoriamo per un Museo efficiente, sicuro ed accogliente"

Abbiamo avuto il piacere di ospitare nei nostri st

Abbiamo avuto il piacere di ospitare nei nostri studi il Dott. Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. A distanza di circa un anno, Malacrino si racconta di nuovo ai microfoni di CityNow, rispondendo alle domande dei nostri utenti durante la diretta video e parlando di argomenti davvero importanti per la nostra città.

Il Direttore, originario di Catanzaro e calabrese doc, presenta il nostro Museo come un “Museo efficiente, sicuro ed accogliente” – spiegando -“Questi sono i nostri tre obiettivi, lavorare sull’efficienza della comunicazione, di come trasferire le conoscenze su tutte le collezioni che abbiamo al Museo, di quelle esposte ma anche quelle non esposte. Poi l’accoglienza, quindi come il visitatore o il turista venga accolto, per farlo sentire più possibile in uno spazio proprio. E infine la sicurezza, in una fase storica come quella che stiamo vivendo oggi la sicurezza è importantissima. Sono questi i nostri obiettivi sui quali abbiamo lavorato quest’anno e stiamo continuando a lavorare”.

Facciamo un bilancio complessivo su questo primo anno sotto tutti gli aspetti?

“Beh non è molto semplice. Intanto il Museo è aperto, dopo anni di chiusura il 30 aprile 2016 ha riaperto tutti i suoi spazi, quindi cinque livelli di esposizione, e tutto il pubblico ha risposto molto positivamente. Lo scorso anno i visitatori sono stati oltre 200mila, con un incremento di circa il 22% rispetto l’anno precedente. Abbiamo cercato di renderlo dinamico, organizzando iniziative ed aventi, l’abbiamo aperto alla città, al pubblico, con concerti conferenze, mostre. Sono anche rientrati pezzi importanti della collezione come il Cavaliere di Casa Marafioti. Quindi un bilancio davero positivo. Anche nel 2017 già i primi mesi ci stanno dando grande soddisfazione, perchè i numeri ripagano tutti i nostri sforzi”.

Entrando al Museo si percepisce davvero l’importanza delle varie collezioni…

“Assolutamente si, il Museo non è solo bronzi! Ma offre molto di più, offre la storia di una regione straordinaria che è la Calabria, promuovendo l’intera regione, e non solo il territorio. Stiamo lavorando con il Comune, con la Regione, Parco Aspromonte, e anche con i nostri vicini di casa, quindi Messina, per far sì che la visita del turista non avvenga solo al Museo, ma possa proseguire il suo soggiorno in città, scoprendo tutto il patrimonio culturale e paesaggistico di tutta la zona”.

Una frase che spesso ha detto è stata “Abbiamo voglia di stupire”. Ci siete riusciti?

“Cerchiamo di sorprendere la comunità locale, offrendo un nuovo Museo dinamico e lo stiamo facendo organizzando già le prossime mostre per questa estate. Molti commenti che leggiamo e che ci lasciano i turisti sono riguardanti il fatto che oltre i Bronzi di Riace, c’è tantissimo. Spesso il Museo viene collegato solo ai Bronzi, invece è importante capire quanta altra ricchezza c’è. E questo obiettivo si sta finalmente raggiungendo”.

Alla luce di tutte le difficoltà che sta vivendo l’Aeroporto dello Stretto quali sono le speranze e gli auspici del Museo e cosa si può fare per cercare di risolvere questa situazione nel migliore dei modi?

“E’ una sfida di sistema, nella quale ciascuno deve dare il proprio contributo, e noi come Museo lo stiamo facendo. Sono certo che il Museo e la stessa comunità, difficilmente potrà proseguire in maniera costruttiva senza le infrastrutture e i collegamenti aerei, senza strade migliori, senza collegamenti ferroviari adatti. E’ un sistema che va sicuramente migliorato, e questo potrebbe davvero gratificare il turista esterno”.

Caffetteria panoramica, un luogo dove poter trascorrere un paio d’ore al Museo. Quando potremo vedere di nuovo la terrazza sullo Stretto aperta?

“Ci stiamo lavorando, ci sono alcuni tempi tecnici che non dipendono nemmeno da noi, purtroppo. Quello che posso fare come impegno da prendere è cercare di offrire fin da questa estate la terrazza all’interno di una programmazione di eventi sui quali stiamo già lavorando. Quindi ben presto potremo iniziare a vivere la terrazza!”.

Lei è calabrese e ha vissuto a pieno questa città. Una sua impressione sul territorio? Che giudizio ha del popolo reggino?

“Non è facile rispondere a questa domanda. Difetti ne abbiamo tutti, non parlerei quindi di difetti, ma più di interessi e di legami. Legami più o meno forti, come quello con la storia del nostro territorio. Vedo che molti cittadini non la conoscono. La nostra è una città che ha cambiato continuamente la propria immagine urbana, con una storia straordinaria che andrebbe raccontata, una città dalle grandissime potenzialità dal punto di vista paesaggistico e culturale, composta da una comunità particolarmente effervescente, a volte con qualche spunto polemico di troppo, ma molto orgogliosa del suo Museo“.

Cosa pensa riguardo gli scavi di Piazza Garibaldi e la valorizzazione dell’area antistante la stazione?

“Necessaria e importantissima. L’accordo siglato da poco tra comune e sovrintendenza fa presagire un futuro roseo per la prosecuzione degli scavi. Dobbiamo però pensare ad una valorizzazione in rete di tutta quella che è l’offerta culturale ed archeologica della nostra città. Bisogna valorizzare l’intera storia di Reggio Calabria”.

In questi giorni si è parlato di un museo che racconti la storia della città. Quale è la sua idea?

“Io ho subito abbracciato l’idea. Avevo già proposto la creazione di un museo per la città, che possa raccontare, anche cono l’ausilio delle nuove tecnologie, la storia dall’antichità fino ai nostri tempi. Una città che ha cambiato varie volte la sua immagine ha davvero bisogno di essere raccontata.”

In questo anno trascorso di cosa è particolarmente soddisfatto e cosa invece avrebbe voluto migliorare?

“Mi gratifica il senso di squadra che siamo riusciti a costruire all’interno del personale, poi c’è la gratificazione della città che ama questo Museo. Sicuramente vorrei cambiare il sistema di illuminazione della sala Bronzi, stiamo lavorando anche meglio sul sito web e tante altre cose, in particolare sulle mostre temporanee per offrire nuovi spunti di approfondimento”.

Roof Garden, se ne è parlato tanto. Quando tornerà ad essere disponibile?

“Vorrei che diventasse prosecuzione ed ampliamento del museo che, per quanto riguarda la narrazione della storia della Calabria, al momento, si conclude alla tarda età ellenistica, quindi non vengono trattate alcune pagine di storia molto importanti, con annesse collezioni bellissime che invece dovrebbero essere esposte. Ma ancora una volta è una sfida di sistema!”.

Lei a 17 anni ha lasciato la Calabria. Vorremmo sapere cosa ha riportato qui del suo bagaglio culturale?

“Dalla mia esperienza formativa ho portato una visione un pò più ampia. La mia è stata una formazione importante, un bagaglio di incontri e visioni differenti che ho cercato di portare in qui Calabria. Il mio lo considero un ritorno positivo”.

Vorrebbe rimanere in Calabria o si immagina altrove?

“Perchè dovrei lasciare questa terra stupenda? Non so il destino cosa mi possa riservare però io non ho nessuna ambizione di cambiare regione, la Calabria è straordinaria, dobbiamo lavorare per far si che la gente voglia restare qui. Avere una visione anche per noi stessi lunga in Calabria penso possa essere positivo. Abbiamo l’obbligo di creare opportunità nella nostra terra, perchè senza opportunità lavorative è difficile da proporre una visione a lungo termine”.