Da Capo Plaza a Stefano Sani: l'estate delle novità

di Enzo Bollani - Mentre Reggio Calabria si stupis

di Enzo Bollani – Mentre Reggio Calabria si stupisce ancora per la bestemmia da palco di Capo Plaza, ormai elevata a titolo di intercalare anche da parte di molte signorine, con la E e con la I, young e non young, inevitabilmente cresce la popolarità di questo nuovo trapper, che sta battendo l’Italia a tappeto, come è lecito per una nuova scoperta.
Pochi conoscono le sue canzoni, ma ormai è solo questione di ore.
Mentre Francesco Gabbani viene giusto menzionato da Piera Degli Esposti su Radio 3, ma scompare dai radar, c’è un rilancio del tutto inatteso, che forse rappresenta la vera novità di questa seconda fase dell’estate 2018: Fabio Rovazzi e la sua “Faccio quello che voglio”, conferma di una sua autonomia e identità di artista, se non di cantante, visto che ci tiene particolarmente a far sapere di non esserlo, a ragione.
Dopo la separazione da Fedez e relativa compagine azionaria, Fabio Rovazzi sta dimostrando di avere un alto potenziale, qualche volta tradito da punte di vaga supponenza, ma vero e non costruito, nonostante appaia più
costruito di un Lego (citando Ensi, oggi in vetta alle classifiche di “Chi l’ha più sentito?”.)
Per dimostrare quanto stia scrivendo, basta andare su YouTube e trovare l’intervista di Linus e Nicola Savino, nella quale Rovazzi si è comportato benissimo, dribblando domande un po’ scomode e spesso matuse, vetuste, forse fin troppo, per una radio che vorrebbe essere sempre giovane, e che ormai è meno giovane di Boncompagni, che ha cambiato casa.
In ambiti di rilanci, un’attenzione particolare va a “Ora o mai più” e al riposizionamento di artisti estinti, se non su Radio Italia anni ’60 e Radio Margherita (al Nord).
Il merito va alla loro forza di mettersi di nuovo in pista, e sicuramente i migliori sono Tre: Stefano Sani, Massimo Di Cataldo e Marco Armani.
Meritano di tornare davvero, e di rimanere.
I Jalisse, sempre molto forti in Germania, hanno fatto una buona figura, ma la loro canzone è troppo impegnativa e poco cantabile dall’uomo qualunque.
Lisa, vincitrice assoluta in trasmissione, non ha fatto altrettanto in termini di passaggi radio, per colpa sicuramente del pezzo, molto banale, già stroncato mentre andava in onda.
Valeria Rossi è rimasta a quelle famose Tre parole, e preferirei la versione di Fabri Fibra, che nel frattempo è scomparso di nuovo dai radar, dopo un autunno caldo, come quello del 2017.
Anzi, circola una fotografia, ma l’inserto femminile nella triade della canzone, sa di forzatura.
Francesca Michielin è poco distinguibile, nonostante gli Stadio le abbiano regalato il palco dell’ex Eurofestival, anni fa.
A conferma di quanto indicato a inizio luglio, l’unica vera dominatrice rimane Loredana Bertè, riposizionata da Boomdabash, con un pezzo destinato probabilmente a diventare un evergreen, sicuramente evocativo, come “Non ti dico no”.
L’unica antagonista, se di antagonismo si può parlare, è Giusy Ferreri, con la sua scoperta della Capoeira. Così, come in una favela.
Se è vero che l’estate corre, è anche vero che qualcosa può ancora succedere.