Biagio Antonacci fa esplodere il PalaCalafiore, Reggio Calabria 'funziona'

'Ha funzionato?' La domanda che appare sul maxisch

‘Ha funzionato?’ La domanda che appare sul maxischermo alla fine di un concerto intenso e appassionante è superflua. Biagio Antonacci ha fatto scatenare un PalaCalafiore gremito, caldo, che si è completamente donato al cantautore italiano.

‘Vi ero mancati? Voi sicuramente mi eravate mancati’, questa la prima fase con la quale Antonacci saluta Reggio Calabria, dopo anni di assenza. La parte iniziale è dedicata, anche se non in modo esclusivo, ai brani dell’ultimo album, ‘Dediche e manie’.

E’ invece ‘Sappi amore mio’ il primo di una serie di classici che il pubblico conosce a memoria, e che ha imparato ad amare nel lungo percorso musicale di Antonacci, iniziato oramai trent’anni fa.

CLICCA QUI PER LE FOTO

Scenografia minimale ma di impatto, Antonacci (vestito elegante in total black, prima di un cambio d’abito) si fa beffe della carta d’identità smentendola completamente. E’ un animale da palcoscenico, inarrestabile, un trascinatore che doma le folle. “Stasera tornerete a casa senza voce, sudati, e più innamorati. Non mi scapperete”, assicura divertito.

Senza un attimo di respiro, si arriva al set acustico. L’atmosfera si fa intima, Antonacci si avvicina fisicamente ed emotivamente al pubblico, ‘non arrendetevi mai’, sottolinea tra un brano e l’altro.

“In Calabria ho vissuto dei momenti davvero indimenticabili della mia vita professionale. Ricordo che il popolo, di questa terra fantastica, mi ha sempre accolto con un entusiasmo incredibile, nonostante non avessi, ai tempi, il successo che ho oggi. Sarà per me un enorme piacere tornare a cantare proprio a Reggio Calabria”, aveva dichiarato qualche settimana fa il cantautore milanese. La voglia e il piacere di trascinare il pubblico è evidente per tutta la durata del lungo concerto, durato oltre due ore.

La serata scorre via veloce, Antonacci infila uno dietro l’altro i maggiori successi della carriera, il PalaCalafiore è ormai in estasi.  Vivimi, Mi fai stare bene, Non parli mai, Ti penso raramente,  Se è vero che ci sei, Se io se lei, Iris, Pazzo di lei, Sognami, Non vivo più senza te, Convivendo: all’appello non manca nessun brano tra quelli che hanno incastonato Antonacci tra i più seguiti a apprezzati cantautori del panorama italiano.

I brani sono spesso riarrangiati (in alcuni casi stravolti, quasi irriconoscibili rispetto all’originale) complice la voglia di reinventarsi di Antonacci, senza rimanere ancorati al passato. Arriva il momento dei bis, il PalaCalafiore è in tripudio. ‘Questo concerto è dedicato a Matteo Armellini, che ha perso la vita lavorando in questo palazzetto qualche anno fa’, sospira Antonacci prima dei saluti.

‘La colonna sonora della mia vita, da sempre’. Cosi viene annunciata ‘Liberatemi’, l’ultima botta di adrenalina per Reggio Calabria. Sullo schermo la scritta ‘Ha funzionato?’, certamente si. Oggi si replica, per chi ieri non era al PalaCalafiore, è l’occasione ideale per rimediare.