Come preparare il baccalà con pomodorini e olive nere: la ricetta

Vediamo insieme la ricetta del baccalà con pomodorini e olive nere!

Il baccalà con pomodorini e olive nere è uno dei piatti della tradizione calabrese. Il baccalà è un cibo economico e gustoso, che nel corso dei secoli e con l’aggiunta di ingredienti locali, è stato cucinato in numerose varianti.

Vediamo insieme la ricetta del baccalà con pomodorini e olive nere!

INGREDIENTI

  • 1kg di baccalà già spugnato;
  • farina;
  • pomodorini;
  • olive nere;
  • pepe nero;
  • cipolla;
  • sale;
  • olio;
  • basilico.

PREPARAZIONE

Tagliate a pezzi il baccalà, infarinatelo bene e fatelo friggere in una padella con poco olio.

In una padella a parte preparare la salsa che accompagnerà il nostro baccalà. Immergere nella pentola i pomodorini tagliati a pezzetti, la cipolla, le olive nere e aggiungere un pizzico di sale e olio (q.b.). Lasciare cuocere il composto a fuoco lento. Quando il baccalà sarà ben dorato, immergerlo nella salsa di pomodoro e attendere qualche minuto affinché i sapori si amalgamino.

Una volta completata la cottura, versare il baccalà accompagnata dai sapori tipici della tavola reggina su di un vassoio, aggiungere qualche fogliolina di basilico e servire.

STORIA

Il baccalà è un piatto calabrese molto antico, da non confondere con lo stoccafisso.

ll baccalà è infatti un merluzzo conservato sotto sale e in seguito essiccato naturalmente o artificialmente. Il baccalà si differenzia dallo stoccafisso che invece richiede solo un lungo periodo di essiccamento senza aggiunta di sale. Il baccalà è inoltre un alimento ricco di proteine ad elevato valore nutrizionale, ma con poche calorie.

Il baccalà costituisce la base di molti piatti tipici della provincia di Reggio Calabria. Le sue origini risalgono agli inizi del Cinquecento, quando si cominciava a importare il merluzzo secco in Calabria dal porto di Napoli, capitale del Regno.

Da qui i battelli raggiungevano il porticciolo di Pizzo, da dove lo Stocco arrivava a Mammola, il “paese delle stocco” e dopo il tradizionale “ammollo” e la lavorazione artigianale, veniva venduto in tutta la provincia reggina.