Al MarRc 'Viaggi nel Mediterraneo delle civiltà'

Il Mediterraneo è sempre stato, nei secoli, un lu

Il Mediterraneo è sempre stato, nei secoli, un luogo di passaggio e di scambio tra popoli e culture, e da queste contaminazioni si è sviluppata la civiltà che oggi siamo. Se ne parlerà, in un appassionante percorso lungo le vie marittime dei saperi, dei miti, delle scoperte scientifiche, delle civiltà, da Oriente a Occidente, nel Colloquio “Viaggi nel Mediterraneo delle Civiltà”, che si terrà domani, giovedì 12 luglio alle ore 21, sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, per il programma “…rEstate al MArRC!”.

Interverranno: il professore Daniele Castrizio, docente di numismatica all’Università degli Studi di Messina e membro del Comitato Scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, insieme agli autori delle Edizioni di Storia e Studi Sociali, promotori dell’incontro: lo storico, filosofo, saggista Carlo Ruta; i paletnologi Francesco Tiboni e Sebastiano Tusa, quest’ultimo di recente nominato assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia.

Introdurrà il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, che presenta così l’incontro: «Sarà un “viaggio culturale” suggestivo lungo le rotte delle antiche civiltà greca, romana e cartaginese, con la splendida vista sullo Stretto, che è sempre stato nei secoli uno snodo nevralgico e vitale nel Mare Nostrum».

«L’idea è di approfondire i “viaggi”, i flussi migratori, che hanno da sempre caratterizzato il bacino mediterraneo. Fenici, Punici, Arabi, Turchi, sono i popoli che con diverso nome si sono spostati dall’Africa viaggiando attraverso il “grande lago” Mediterraneo», commenta Castrizio. «Si può aprire, così, una interessante nuova stagione di ricerca sulla cultura nord-africana in Calabria. Qui il cognome più diffuso è Romeo, che significa “greco”, il secondo è Morabito, che ricorda gli arabi di Spagna. Ed è interessante approfondire la presenza cartaginese nella regione, significativa fin dall’VIII secolo a. C.».

Sarà un’occasione per conoscere meglio e amare di più il Mar Mediterraneo, in un’altra delle imperdibili Notti d’Estate al MArRC, grazie all’apertura straordinaria ogni giovedì e sabato dalle 20.00 alle 23.00 (fino a settembre 2018), con il biglietto d’ingresso a soli 3 euro.

In Piazza Paolo Orsi, è iniziato il secondo periodo di laboratorio per i giovani del Corso professionale per Collaboratore Restauratore della Città Metropolitana di Reggio Calabria a cura del Centro di formazione Borrace, diretto da Francesco Macheda e coordinato da Maria Antonia Cardone. I giovani apprendisti restauratori hanno come tutor il restauratore Giuseppe Mantella.

I giovani stagisti hanno già collaborato anche con interventi conservativi su reperti che saranno presto esposti in una eccezionale che sarà presentata la prossima settimana. «Per noi è una grande opportunità. Ci permette di entrare in diretto contatto con pezzi della nostra storia e contribuire alla loro cura», afferma Maria Pia. «Ringraziamo il direttore Malacrino per la fiducia che ci dà e per questa preziosa possibilità di lavorare su reperti preziosi», dice Rossella. Con loro, anche: Angela, Antonella, Antonio Ivan, Luana, Maria, Marica, Nancy, Nicola Maria, Santa, le due Valentine.

Malacrino dichiara: «Il Museo è un luogo di costruzione del futuro. Ciò avviene sulle fondamenta solide di una memoria “risanata” attraverso la conoscenza, nonché mediante la collaborazione tra saperi e professioni. Questo progetto formativo è estremamente importante, perché ci permette di partecipare anche in modo differente allo sviluppo della società calabrese, attraverso un’attività di formazione per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale comune».

Per il dirigente Macheda, «questa collaborazione tra istituzioni pubbliche rappresenta un riferimento innovativo e strategico per i cittadini e per il territorio e mette in evidenza le opportunità che l’arte e la cultura possono offrire in ambito lavorativo e occupazionale attraverso la creazione di figure professionali qualificate».