A Tabularasa il confronto sulla qualità dell’informazione nell’era digitale

Web, social, carta stampata. A fronte di un giorna

Web, social, carta stampata. A fronte di un giornalismo in piena rivoluzione qual è la fisionomia del “Quarto potere ai tempi della crisi”?

A questa domanda hanno provato a rispondere gli ospiti di Tabularasa Luciano Gerardis, presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, e Giuseppe Smorto, direttore di Repubblica.it e vicedirettore dell’edizione cartacea.


Già dalle prime battute Giusva Branca e Raffaele Mortelliti hanno incentrato“Il giornalismo – afferma Smorto – si sta adeguando a un modo di raccontare totalmente diverso rispetto a qualche anno fa. Il nostro pubblico è composto da gente che va sul sito per avere contezza immediata della notizia, riservandosi di consultare l’edizione cartacea per l’approfondimento”.

Tempi dimezzati, quindi, per la divulgazione di una notizia, ma rischi elevati. “Il mezzo veloce rende insidioso il mestiere, c’è il rischio di superficialità e quindi di credibilità della testata.

Le vecchie regole, su tutte l’attendibilità della notizia – prosegue Smorto – valgono ancora di più oggi; e quando si sbaglia l’errore incide maggiormente sull’immagine della testata”. Nella sua disamina Smorto ha fatto anche riferimento al cosiddetto “Diritto all’oblio”, cioè il diritto di una persona a pretendere l’oscuramento delle notizie che la riguardano.

“Bisognerebbe valutare caso per caso, e capire che tipo di impatto sociale abbia la notizia in questione”.


Sul rapporto tra informazione e mondo giudiziario è intervenuto Luciano Gerardis: “Oggi la comunicazione è uno strumento essenziale per gli uffici giudiziari e la stessa magistratura ha cominciato ad aprirsi all’esterno. Non sempre il messaggio che gli organi giudiziari lanciano al cittadino è corretto, a volte capita che l’intermediario dell’informazione lo deformi, come accade spesso nelle ricostruzioni di omicidi nelle trasmissioni televisive”.

In merito alla trasparenza comunicativa della magistratura Gerrdis ha ricordato l’utilità del progetto Civitas.

“In questo contesto Civitas ha l’obiettivo di aprire un canale comunicativo tra istituzioni e cittadini, con particolare attenzione alla formazione delle giovani generazioni”.

Sulla vicenda relativa al mancato deposito nei termini di una sentenza ha portato alla scarcerazione di detenuti importanti, commenta così: “Non si può guardare al sintomo senza prima aver curato una malattia sistemica. Il problema di Reggio è la dotazione inadeguata delle risorse degli uffici giudiziari rispetto alla qualità della giurisdizione, e quindi ai fatti complessi da giudicare. La Corte d’Appello in questo momento dispone, tra civile e penale, di 31 magistrati che sono chiamati a giudicare 101 procedimenti di criminalità organizzata, oltre al resto”.


La serata si è chiusa con il concerto di Andy Vazul, armonicista e compositore ungherese che, con i suoi strumenti creati dal riciclo di oggetti vari è riuscito a incantare il pubblico con una performance originale.

Tabularasa questa sera, sempre all’Arena dello Stretto, ore 21, ha riservato ai suoi spettatori un sabato di cultura a 360 gradi. Il caporedattore di “Radio24” Daniele Biacchessi presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Storie del Rock italiano”. L’angolo dello spettacolo è invece riservato a Gaetano Liguori, diplomato in Pianoforte e Composizione elettronica e attivo nel cinema e nel giornalismo.

Da sx Mortelliti-Smorto-Gerardis-Branca