Laezza e poco altro: ennesimo ko, il Catania vince 2-1. Maurizi ancora intoccabile?

Un'altra sconfitta. La Reggina esce dal Massimino

Un’altra sconfitta. La Reggina esce dal Massimino senza punti, ma con l’effimero merito di aver tenuto aperto il match fino al termine, nonostante l’ennesima prova scevra di gioco, idee e tiri in porta. Un risultato che mette ulteriormente nei guai Maurizi, visto il contemporaneo successo dell’Andria sul Catanzaro.

LE SCELTE – Il tecnico amaranto fa sorprendentemente fuori Castiglia, preferendogli Mezavilla ed il recuperato Fortunato. Per il resto, invece, solito 3-5-2 con Tulissi e Bianchimano coppia d’attacco. Nel Catania, privo di Lodi, solo Rizzo, fra gli ex della sfida, va in campo dal primo minuto, con Porcino in panchina per tutta la durata dell’incontro.

AVVIO DA KO – Non passano neanche 600 secondi che la Reggina va sotto: Di Grazia mette in crisi Hadziosmanovic e Marino, pennellando un bel traversone dalla sinistra, sul quale Aya interviene colpendo il palo. Sulla palla, sputata fuori dalla porta dal legno, il primo ad avventarsi è Devis Curiale che fa esplodere il Massimino, regalando il vantaggio agli etnei. Davvero troppo statica, l’intera retroguardia guidata da Manuel Ferrani, colpevole – al pari dei compagni Pasqualoni e Armeno – nell’occasione.

La rete regala fin troppa serenità ai padroni di casa che preferiscono non scoprirsi, lasciando l’iniziativa del gioco agli avversari. La compagine ospite, però, continua a manifestare la perdurante mancanza di idee, non riuscendo mai a calciare nello specchio della porta difesa da Pisseri nel corso dei primi quarantacinque minuti. Gli unici, vani tentativi, infatti, ad opera di Tulissi e Ferrani, terminano ampiamente distanti dal bersaglio rosso-azzurro.

Il primo tempo, dunque, si chiude col Catania legittimamente in vantaggio ed in apparente controllo, nonostante una prova tutt’altro che trascendentale.

AVVIO DA KO, PARTE SECONDA – Il copione, nel secondo tempo, non cambia, con i ragazzi di Lucarelli che trovano immediatamente il raddoppio, ancora con Curiale. L’attaccante etneo, stavolta, si deve limitare a spingere in porta il pallone ben servitogli da Manneh, scappato ancora una volta al disastroso Hadziosmanovic. Una rete che spegne la già flebile luce luce della Reggina, condannando di fatto gli amaranto all’ennesimo ko.

Maurizi prova a scuotere i suoi, operando un poker di cambi che ridisegna completamente il centrocampo e, parzialmente, l’attacco, con l’ingresso di Sparacello. La variazione, tecnica e non tattica, non incide sull’inerzia del match, con il Catania a sfiorare successivamente il tris, prima con lo scatenato Curiale e poi con Di Grazia. Solo una leggerissima imprecisioni delle punte etnee non chiudono in anticipo la contesa. L’infortunio, apparentemente grave, occorso a Castiglia, fuori in barella, sembra la classica ciliegina sulla torta di una giornata nerissima per la compagine dello Stretto.

GIOIA, EFFIMERA – Ma, nel buio totale, la Reggina si rifà sotto. A dieci minuti dal termine, infatti, Laezza rimette in discussione il risultato, sfruttando una sponda di Bianchimano su calcio d’angolo. Gli ospiti iniziano clamorosamente a credere nella rimonta, con Sparacello che sfiora il pari con una bordata nel cuore dell’area del Catania, fermato solamente da uno strepitoso colpo di reni di Pisseri.

Nel momento migliore del sodalizio dello Stretto, però, arriva l’ingenuità del subentrato Condemi a chiudere la partita: il centrocampista classe ’95 si becca due gialli in pochi minuti, lasciando in dieci uomini i suoi, ponendo la parola fine alle velleità di pareggio della Reggina.